I dati sulla pubblica istruzione superiore isolana e la dispersione scolastica continuano a essere terribili: un terzo degli studenti non arriva a conseguire un diploma d’istruzione superiore.

Possibile che non si connetta il dato con l’emigrazione, lo spopolamento e l’immiserimento progressivo culturale prima che economico isolano in questo millennio? I dati elaborati dal Ministero riguardano gli ultimi dieci anni, l’allarme è nazionale ma nell’isola i dati sono catastrofici.

La dispersione scolastica isolana è altissima nei Licei Scientifici (26,7 %) e nei Licei Magistrali (34,4 %), quasi la metà degli studenti che scelgono un Professionale non arrivano al diploma (47,1 %), anche l’istruzione Liceale Classica ha numeri da spavento di dispersione (23 %), nei Tecnici non cambia il quadro (31, 7%).

L’unica consolazione è l’istruzione Liceale Artistica che ha parametri nella norma nell’isola, meno di uno studente su cinque non arriva al Diploma nel percorso liceale ad indirizzo creativo da lui scelto durante l’orientamento (19,5%).

Quello che viene da chiedersi a questo punto è: Possibile che nell’isola che ha complessivamente il tasso di dispersione scolastica più alto d’Europa accompagnato da un altissimo tasso d’emigrazione giovanile, dove soltanto l’istruzione superiore Liceale Artistica ha parametri d’obiettivi formativi raggiunti anti dispersione scolastica, nella media nazionale ed Europea, ci sia nel 2018 l’unica città metropolitana d’Italia e d’Europa priva di un’Accademia di Belle Arti?

L’unico percorso formativo che numericamente e statisticamente dimostra di potere tenere botto e d’essere competitivo dal punto di vista culturale, formativo e professionale in questo millennio, finisce per incrementare ulteriormente i dati della dispersione scolastica quando si ragiona sui percorsi d’Alta Formazione Artistica perché un’Accademia di Belle Arti a Cagliari non c’è e non c’è mai stata, gli stessi dati ministeriali dimostrano come ad abbandonare gli studi siano soprattutto persone che provengono da condizioni economiche e sociali difficili, per inciso Cagliari è anche l’area metropolitana più povera e depressa d’Italia.
Mimmo Domenico Di Caterino