Reazioni a raffica da parte di tutti gli schieramenti dopo la bocciatura del referendum sull’insularità. “I burocrati individuati da Pigliaru per comporre l’Ufficio regionale del referendum hanno deciso, attraverso una loro interpretazione, di cestinare le firme di quasi centomila sardi”, attacca il senatore uscente di Forza Italia, Emilio Floris. Pietro Pittalis, capogruppo di Fi, parla di “verdetto illogico e paradossale che contraddice con quanto accaduto in Veneto e Lombardia, con una consultazione popolare per l’approvazione di condizioni particolari di autonomia nelle due Regioni”.
“Quella di oggi è una pagina nera per la democrazia in Sardegna – sostiene il capogruppo dei Riformatori, Attilio Dedoni – la libera espressione di tanti cittadini soccombe davanti al pronunciamento di un ufficio che ha scelto di interpretare le norme nel modo più restrittivo possibile”. Secondo il presidente della commissione Autonomia, Francesco Agus, “la decisione, pur nella sua correttezza formale, non può non stupire, anche perché nel recente passato lo stesso organo fu molto più tollerante e applicò la normativa in maniera estensiva”. Il consigliere progressista ha anche annunciato che “su questi temi e per dare concretezza a quanto approvato dal Consiglio e dal Parlamento, nelle prossime settimane verrà convocata un’apposita riunione della prima commissione”. Paolo Zedda di Mdp, infine, fa notare come “la decisione dell’ufficio era stata paventata da diversi e autorevoli costituzionalisti”.
L’esito era “implicito in tutto l’impianto teorico messo in piedi dai promotori, condensato in un quesito tanto ambiguo quanto fumoso con il quale, in sostanza, si chiedeva al Parlamento di iscrivere nella Costituzione italiana il carattere di insularità di un’isola”. Secondo Zedda sono “emblematici” gli spunti di natura giuridica offerti dall’Ufficio regionale, in particolare quando fa riferimento al fatto che “la Costituzione italiana riserva allo Statuto speciale per la Sardegna la disciplina delle forme e delle condizioni particolari di autonomia, compresi i risvolti economici sottesi al carattere insulare”.