Ottava è una borgata di Sassari, è parte della città e i suoi abitanti sono cittadini sassaresi. Eppure Ottava, come altre borgate del resto, sembra essere considerata un pianeta altro rispetto proprio alla città di Sassari. Una entità che non merita attenzione, che urla a gran voce tutto il suo disappunto e chiede dignità, ma non viene ascoltata. Una interrogazione a risposta scritta sul tema è stata presentata questa mattina a palazzo Ducale da Desirè Manca, portavoce in Consiglio comunale del Movimento Cinque Stelle: “Troppo spesso le richieste della popolazione della borgata di Ottava sono rimaste inascoltate. Troppo spesso le mie parole sono rimaste inascoltate. E visto che le parole sembrano non valere nulla, stavolta metto tutto nero su bianco e aspetto una risposta nero su bianco”.

“Un esempio per tutti? L’Amministrazione, esattamente quattro anni fa, si impegnava a realizzare una farmacia comunale, stanziando 70mila euro per la costituzione di una apposita società. C’era anche un accordo con l’Università di Sassari a riguardo – spiega Desirè Manca, portavoce in Consiglio comunale del Movimento Cinque Stelle -. Ad oggi però nulla di fato. L’ennesimo nulla di fatto. Due anni fa l’Università si è tirata indietro, poi il vuoto. Hanno promesso che avrebbero cercato un nuovo socio per la sopra citata società, ma non l’anno mai fatto. Solo promesse mai mantenute. Ho chiesto che, in assenza di una società, si potesse dare ad un privato la possibilità di aprire la farmacia, nessuna risposta. A nulla poi sono valse le interrogazioni da me presentate in Aula consiliare. Promesse al vento, mentre Ottava, borgata da 5mila persone, grida inerme il suo dolore dimenticata da tutti”.

Desirè Manca torna ancora una volta sulla questione borgate, punta l’obiettivo su Ottava, parte dalla conclamata esigenza legata all’apertura di una farmacia comunale per poi scoperchiare un vaso di Pandora che raconta al peggio una situazione al limite del sopportabile. “Quelli della Giunta Sanna dovevano essere gli anni di avvicinamento delle borgate al centro della città, ma il distacco sussiste ed anzi è sempre più marcato. Basti pensare che i collegamenti con Sassari città sono assicurati, sia inteso tra virgolette perché pare già una contraddizione in termini, ogni 60 minuti. Basta ragionare sul fatto che per Ottava passa un treno che collega Sassari a Porto Torres: un treno che passa vuoto! Ma la proposta di ripristinare la fermata è stata bocciata”.

Manca una farmacia, mancano i collegamenti, manca la volontà di migliorarli. Ma non solo. “Manca una parte dell’illuminazione pubblica, mancano i marciapiede, alcune strade non sono asfaltate e l’erogazione dell’acqua comunale è deficitaria in gran parte della zona. Ancora? Bambini di età compresa fra i 3 e i 13 anni viaggiano tutti assieme, spesso in piedi e stipati in un pulmino inadatto per raggiungere quotidianamente gli Istituti scolastici di pertinenza. Che posto è quello in cui 5mila persone per acquistare un farmaco devono necessariamente avere una macchina per andare a Li Punti o a Porto Torres? O addirittura prendere un autobus che passa ogni 60 minuti impiegando almeno mezza giornata? Si tratta di servizi essenziali, non è possibile né accettabile che sia negato anche questo”.