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Tra pochi giorni, il 5 gennaio, inizieranno ufficialmente i saldi in Sardegna, ma già ora gli esercenti sono preoccupati: stretti tra promozioni anticipate “fuori da ogni controllo”, vendite on line e previsioni fosche sulle vendite.

Lo denuncia Confesercenti Sardegna che segnala come, già dal 27 dicembre e in tanti casi prima di Natale, “i messaggini di tante grandi distribuzioni hanno proposto e continuano a proporre sconti e saldi anticipati per abbigliamento, scarpe e accessori”. Per l’associazione si tratta di un danno per quanti rispettano le leggi. “La legge 5 sui saldi fa acqua da tutte le parti, ha un sistema sanzionatorio inadeguato – afferma Gian Battista Piana, direttore Confesercenti Sardegna – Da anni in assessorato giace una nostra proposta tesa a inasprire le sanzioni sino alla chiusura dell’esercizio in caso di reiterate violazioni in materia di promozioni e anticipazione dei saldi. In un periodo di grande incertezza economica, servono regole chiare”.

I commercianti al dettaglio non hanno troppa fiducia di recuperare nelle prossime settimane quanto perso finora. “L’anno è andato molto male e non è possibile ipotizzare che si risolva con i saldi una situazione così grave – commenta Davide Marcello rappresentante della Federazione italiana settore moda – Siamo in una condizione di dover combattere contro sconti 365 giorni all’anno, tanto che i veri e propri saldi non fanno più i numeri di un tempo. Se non è possibile avere un controllo sul territorio sul rispetto delle normative, tanto vale che i saldi non esistano neanche”. E poi ci sono le vendite online, ma soprattutto le aperture nei giorni festivi e le domeniche dei centri commerciali che – ne è sicuro Roberto Bolognese, presidente Confesercenti Sardegna – “remano contro i negozi di vicinato: non c’è il giusto equilibrio che dovrebbe essere garantito da chi le leggi le fa e dovrebbe farle applicare. Il piccolo esercente è solo e, nel rispettare le regole, non viene tutelato”.