Il Marocco è una destinazione sempre più comune tra chi vuole unire la passione per gli sport invernali a un viaggio alla scoperta di un’antica cultura e delle sue tradizioni. Così, dopo aver saziato di neve i propri sci o il proprio snowbord, un bel couscous attende i montanari al rientro in albergo. O una profumata tagine di agnello alle prugne. O un bagno nella piscina scoperta riscaldata.
Infatti le piste di sci di Oukaïmeden (tra 2.600 e 3.200 metri di altitudine sul Monte Atlante, aperte da Natale a Pasqua) sono solo a 75 chilometri da Marrakesh (dove la temperatura può raggiungere 18 gradi anche a gennaio.
Fondate nel 1936 dai francesi, sono tra le più apprezzate in Africa (raggiungono circa 24 mila presenze a settimana in alta stagione, con le loro tre piste nere, otto rosse, quattro blu e tre verdi e i sette impianti di risalita. Per non parlare dei muli, che portano i sciatori da una pista all’altra o in intere escursioni pensate apposta per associare la “cavalcata” allo sci tra paesaggi suggestivi di cime innevate e cedreti.
Queste attività permettono di entrare in contatto con luoghi densi di storia e di cultura, oggi abitati da popolazioni berbere. Note in particolare per le pitture rupestri risalenti al 2.100 avanti Cristo (di cui sono stati rinvenuti molti esempi nei pressi di Oukaïmeden), queste montagne sono state abitate fin dalla prestoria e, secondo la mitologia classica, vi viveva il dio Atlante, che sosteneva il cielo con le sue braccia.
Per questo, molti decidono passare la notte a Marrakesch (che ha un’offerta ben più ricca di alberghi, ristoranti e locali) e recarsi sulle piste dalla mattina alla sera, con i pulmini organizzati da molte agenzie di viaggio, in taxi oppure noleggiando un’automobile.