Giornata memorabile domenica nel Centro polivalente “Sa tanca de Idda” sul fronte della promozione della lingua e cultura sarda. La terza edizione di “L’Ischis ma no l’Ischis”, l’appuntamento conclusivo delle attività dell’Istituto Camillo Bellieni di Sassari ha portato a Martis un gran numero di appassionati e cultori da tutta l’isola. In una sala straripante di pubblico sono stati consegnati oltre trecentotrenta attestati di partecipazione ai corsisti 2017: centottantasei per i laboratori dedicati ai bambini, diciannove per i laboratori di filosofia pratica e gli altri per i corsi di approfondimento sul Sardo.
«L’importanza di questi incontri è quella di rianimare una collettività di sardi che credono nella lingua come strumento di cultura e di identità, per la costruzione di una nuova umanità a partire dal sentimento di appartenenza comunitaria», ha spiegato Michele Pinna, direttore scientifico Is.Be, durante la relazione introduttiva anticipata dai saluti del primo cittadino Tiziano Lasia.
A moderare i lavori, rigorosamente in lingua sarda, è stata Maria Doloretta Lai, presidente del Bellieni, che ha consegnato lee pergamene al fianco delle docenti Daniela Masia Urgu, Lucia Sechi, Francesca Sini, Antonio Carta, Stefano Alberto Tedde, Maria Leonarda Correddu, Adriana Cocco, Immacolata Salis, Anna Laura Pirisi e Ivan Marongiu.
I comuni coinvolti nei diversi progetti sono Martis, Villanova Monteleone, Padria, Ardara, Mores, Esporlatu, Bultei, Girasole, Barisardo, Tortolì, Ploaghe, Romana, Villanova Monteleone, Pattada, Marrubiu, Nughedu San Nicoló, Ossi, Uri e Usini. Tra i presenti c’erano sindaci, assessori comunali, i consiglieri regionali Pier Mario Manca e Sandro Unali e, in rappresentanza dell’assessorato regionale alla Cultura, il capo di gabinetto Dario Cuccuru.
Il primo premio “Si moves sa limba, sa limba ti movet”, destinato a personalità o gruppi che abbiano contribuito in maniera significativa alla diffusione e alla promozione della Lingua sarda, è andato al poeta “a bolu” Giuseppe Porcu per aver promosso la lingua sarda attraverso il suo geniale estro di artista improvvisatore. Un premio dal quale scaturisce la volontà di Porcu, in collaborazione con l’Is.Be, di realizzare per il prossimo anno in Anglona, terra natale di numerosi talenti del passato, un seminario sulla poesia improvvisata. «Un laboratorio che – ha dichiarato il sindaco Lasia – vorremmo avesse come sede proprio il nostro comune».
Il secondo premio è andato al gruppo dei corsisti Is.Be di Martis, per aver seguito con continuità e profitto il percorso formativo di lingua e cultura sarda nel triennio 2015-2016-2017.
Un premio speciale è stato invece conferito alla memoria del compianto Enzo Espa, etnologo, scrittore e docente, straordinario conoscitore delle tradizioni della Sardegna. A ritirare il riconoscimento è stata la figlia Anna Laura che, con evidente emozione, ha ricordato come il padre Enzo abbia proseguito nel lavoro di ricerca anche dopo la pubblicazione del suo dizionario alla fine degli anni Ottanta, raccogliendo infiniti aspetti culturali veicolati dalla lingua, come lemmi, proverbi, canti a ballo, duru duru, canti delle prefiche, benedizioni e ingiurie. Da questa miniera di inediti nascerà una pubblicazione curata dal Bellieni, in modo tale che il lavoro di una vita di Enzo Espa possa essere restituito alla comunità.
La giornata si è conclusa con una divertente commedia scritta durante i cicli di lezioni Is.Be, messa in scena dai corsisti di Martis con simpatia e slancio teatrale. Cornice musicale dell’evento sono stati i bravissimi Enrica Virdis, Rita Penduzzu e Franco Sechi della scuola Civica di Musica “Sonos”.