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Il prezzo del Pecorino romano sta salendo del 70%? E allora deve aumentare anche il prezzo del latte. Magari di 35 centesimi: varrebbe per i pastori 100 milioni di euro. È la proposta lanciata oggi a Cagliari dai vertici della Coldiretti.

“Abbiamo da sempre sostenuto che gli allevatori – ha detto il direttore regionale Luca Saba – devono essere remunerati dal mercato. E questo è possibile: si può fare anche di più, arrivare a 120-150 milioni”. Secondo i dati forniti da Coldiretti dai 4,20 euro, costo minimo toccato l’anno scorso, si è passati a 7,20 euro al chilo. “Ci vuole un’equazione molto semplice – ha ribadito Saba – il prezzo del latte deve essere automaticamente adeguato al prezzo del formaggio”. Chiesta anche la mediazione delle istituzioni, in primis della Regione. “Vogliamo un accordo di filiera equo – ha detto il presidente di Coldiretti Battista Cualbu – per garantire tutti”. Il prezzo del latte – questi i numeri dell’associazione – ha toccato lo scorso anno i minimi storici.

“Al pastore – ha spiegato Coldiretti – è stato remunerato dai 50 ai 60 centesimi crollando di quasi due terzi in due annate”. L’associazione chiede trasparenza sui dati: “Coldiretti – hanno spiegato i vertici dell’organizzazione – ha più volte chiesto l’istituzione di un’authority-osservatorio che monitori mensilmente le produzioni del latte. La loro condivisione è alla base di qualsiasi programmazione. Contestualmente occorre dare vita ad una organizzazione professionale vera, collegiale, che abbia il coraggio di porre le basi per una seria programmazione. Sarebbe auspicabile che l’Oilos, organizzazione interprofessionale del latte ovino sardo, nato l’anno scorso, riuscisse ad assolvere questo ruolo”.