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Porti sardi a Madrid per l’International Cruise Summit, evento mediterraneo dedicato all’industria crocieristica.

Un appuntamento annuale, giunto alla settima edizione, che richiama in Spagna gli stati generali del comparto turistico più dinamico, con crescite annuali del 10 per cento, una stima di quasi 26 milioni di passeggeri per il 2017 e spese pro capite attorno ai 1.200 euro a settimana. Al summit gli scali sardi, sotto il nuovo coordinamento dell’Autorità di Sistema Portuale, rappresentati dalla responsabile marketing Valeria Mangiarotti, si sono proposti con un’offerta che, per ogni scalo, offre servizi per diverse tipologie di navi, dalle extra large alle lussuosissime mini ships. E, soprattutto, un portfolio diversificato di escursioni da ogni approdo. Molto apprezzata, oltre a quanto finora garantito dai porti consolidati di Cagliari, Olbia, Golfo Aranci e Porto Torres, l’offerta infrastrutturale e territoriale dello scalo di Oristano, assoluta novità nello scenario mediterraneo.

Le proposte sono state presentate a gruppi armatoriali come la spagnola Pullmantur, la tedesca Tui Cruises e alla new entry nel mercato, la Virgin Cruises, compagnia del magnate americano Richard Branson che, dal 2019, invaderà il mercato con i nuovi giganti del mare. Altre importanti sfide sono quelle dei green port. “L’International Cruise Summit di Madrid si è rivelata una vetrina internazionale formidabile per i porti sardi – spiega Massimo Deiana, presidente dell’Autorità di sistema – Già alla seconda uscita pubblica in appena tre mesi abbiamo riscosso l’interesse di nuove compagnie e rafforzato il rapporto con quelle che da anni ci onorano della loro presenza. L’offerta integrata dell’isola si rivelerà una carta vincente nell’industria delle crociere. Con almeno sei porti a vocazione crocieristica riusciremo ad intercettare, senza scadere nella ripetitività dell’offerta, più navi e più itinerari, garantendo una ricaduta generalizzata degli effetti benefici del crocierismo su tutti i versanti”.