Salgono a tre le morti sospette per le cure ‘particolari’, praticate per mezzo di ultrasuoni, dal medico sardo Alba Veronica Puddu a malati di tumore. Si aggrava così la posizione della dottoressa di Tertenia, 48 anni, alla quale la Procura di Lanusei contesta ora anche i reati di omicidio colposo e lesioni, oltre alla truffa aggravata con cui la donna era stata iscritta la prima volta nel registro degli indagati per avere, in quel caso, diagnosticato tumori inesistenti al solo scopo di proporre a caro prezzo le sue cure ‘alternative’.
L’ultimo decesso sarebbe avvenuto direttamente nello studio della professionista. Gli altri due casi invece – di cui la Procura era già a conoscenza – si riferiscono a due uomini affetti da tumore che avevano abbandonato i protocolli sanitari ufficiali per affidarsi alle cure della Puddu. I nuovi capi di imputazione arrivano dopo che sulla scrivania del sostituto procuratore Gualtiero Battisti, titolare delle indagini, sono giunte le carte e le testimonianze acquisite dai carabinieri della stazione di Tertenia e della compagnia di Jerzu, compreso il racconto dei familiari delle vittime. Il caso della dottoressa Puddu era stato segnalato dalla trasmissione Tv Le Iene andata in onda dieci giorni fa su Italia 1.
Da qui l’apertura del fascicolo. Nei confronti della professionista è stata aperta anche un’indagine interna dell’ordine dei medici di Nuoro-Ogliastra, che è ora in attesa della risposta da Mediaset per poter acquisire il filmato integrale della trasmissione. La dottoressa Puddu, che era stata filmata con telecamera nascosta da un inviato delle Iene che si era finto paziente, si è sempre difesa raccontando la sua versione dei fatti: “Non ho mai diagnosticato tumori all’inviato delle Iene e non ho dato l’assenso alla pubblicazione del filmato, che è stato manipolato. Ho dato mandato al mio legale per tutelarmi nelle sedi opportune”, queste le sue dichiarazioni rilasciate nei giorni scorsi.