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“No a furbe ipocrisie, sì alla doppia preferenza di genere”. Per voce del suo segretario, Franciscu Sedda, il Partito dei Sardi ribadisce la sua posizione in merito alla legge per l’introduzione della doppia preferenza di genere all’interno delle norme elettorali, all’esame del Consiglio regionale, oggi a partire dalle 16.

“Non ci piace il rigurgito maschilista della destra sardo-italiana, che ogni volta tira su la testa ma almeno lo fa con nomi e cognomi (Orrù, Truzzu, Fuoco, Contu) – spiega – ma nemmeno ci piace chi dietro grandi proclami di principio nasconde la volontà di affossare la legge o attraverso la sua approvazione persegue altri obbiettivi che nulla hanno a che fare con la doppia preferenza di genere”. Sedda ricorda che il Pds “ha lavorato in commissione perché il testo condiviso e concordato fosse aderente a quanto proposto dai Comitati che si sono lungamente battuti per la doppia preferenza di genere”.

Ma poi, in Aula, “è iniziato il valzer dell’ipocrisia”: “Con un emendamento-truffa si è prodotto un caos funzionale a mettere a rischio il principio, cioè a rendere più difficile la composizione delle liste dei partiti minori, salvaguardare equilibri di corrente in determinati territori, aumentare il numero dei seggi in determinate circoscrizioni per annullare l’effetto della doppia preferenza a favore dei candidati maschi”. Dunque, conclude il segretario, “prima che l’onta ricada su chi ha proposto l’emendamento e su chi crede di poter fare vecchi giochini come se non esistesse la comunicazione in rete, si resti agli impegni presi in commissione, si rispetti la volontà dei Comitati, si dia finalmente un primo segno di amore per la parità di genere e per una Sardegna più giusta”.