La Warner Bros Italia fa sapere che solo domani deciderà sul caso Brizzi, ovvero quali provvedimenti adotterà per il lancio dell’atteso film di Natale ‘Poveri ma ricchissimi’, dopo le accuse di molestie sessuali contro il regista rilanciate ieri sera dalle Iene. Ma intanto scoppia un piccolo giallo sul nome di Brizzi ‘sparito’ dal sito della Warner, unico caso tra quelli dei film di prossima uscita della major, come segnalato dal sito Dagospia. La Warner, informata di questa mancanza, è subito corsa ai ripari parlando di un semplice ‘refuso’ e reinserendo il nome nei credits del film. Così sul destino del sequel di ‘Poveri ma ricchi’, film con Christian De Sica, Enrico Brignano e Anna Mazzamauro, previsto in sala dal 14 dicembre, e del suo regista è ancora attesa.
La decisione potrebbe dipendere dal tipo di contratto firmato dal regista con la Warner. Negli Stati Uniti questi accordi normalmente prevedono la clausola della ‘giusta causa’ in base alla quale la distribuzione può decidere – in caso di colpe conclamate – di togliere un nome o di ‘sacrificare’ un’interpretazione che potrebbero danneggiare il prodotto. In Italia non tutte le società adottano questa politica. Nel cinema, comunque, diversamente dagli altri settori dello spettacolo, non si applica la normativa del diritto d’autore, ma vale, come per tutti i settori, la prassi del ‘diritto morale’ ad essere indicati come autore. Prerogativa quest’ultima personale, che non gode della tutela della Siae, ma che va fatta valere a livello individuale.