Venerdì 10 novembre a Sant’Antioco si è svolto un incontro pubblico organizzato dal comitato Porto Solky dove si è ripercorso, attraverso documenti, atti e progetti la storia delle infrastrutture portuali per Sant’Antioco.
Rolando Marroccu, uno dei portavoce del comitato, evidenzia come tutte le proposte progettuali fino al 2010 hanno come elemento propulsore per l’economia la realizzazione di un nuovo porto Polifunzionale nel golfo di Palmas attraverso la riconversione e l’ampliamento dell’attuale porto e la bonifica delle aree Sardamag, così da ospitare senza limitazioni grandi yacht e barche a vela oltre i 10 metri, che rappresentano il target da attrarre affinché l’indotto della nautica sviluppi elevate ricadute occupazionali.
Secondo l’associazione, contrariamente alle aspettative il Piano Sulcis ha invece finanziato altre opere:
-La realizzazione di un nuovo ponte e circonvallazione per un totale di 57,5 milioni di euro, che non hanno niente a che vedere con lo sviluppo economico e tantomeno della nautica. In particolare il nuovo ponte – in realtà un viadotto di 1,5 km poggiante su 25 piloni – occulterà la vista del ponte romano, bene paesaggistico identitario e sposterà infine l’uscita del Paese in piena zona industriale, con conseguenti disagi per la popolazione.
-Il dragaggio del canale lagunare (0,7 milioni di euro), che verrà ristretto a 20 metri di larghezza che consentirà la navigazione in sicurezza dei soli pescherecci e piccole barche da diporto.
-La realizzazione di opere frangiflutti non banchinabili, quindi inutilizzabili per creare nuovi posti barca, un dragaggio e una nuova banchina lato istmo utilizzabile esclusivamente dal punto di vista commerciale e militare. Per la realizzazione di queste opere sono stati finanziati 12 milioni di euro.
“Dall’altro lato – denuncia fermamente il comitato Porto Solky – Sant’Antioco rimane ancora priva di un porto turistico adiacente le aree Sardamag (le cui bonifiche necessitano di altri 12-14 milioni di euro), giacché allo stato attuale il Piano Sulcis non contempla alcuna progettazione e tanto meno nessun finanziamento per la sua realizzazione”.
“Da ciò nasce il malcontento di tutti i cittadini dell’isola che sfociano appunto nel comitato Porto Solky che si prefigge di rimodulare i 57,5 milioni di euro di ponte e circonvallazione a favore della realizzazione del porto turistico nel Golfo di Palmas, della bonifica delle aree Sardamag e di un intervento di riqualificazione urbana del lungomare di S.Antioco, nonché la messa in sicurezza della SS 126 tra Carbonia e S.Antioco.
Un primo passo positivo, commenta Alfonso Curridori, altro portavoce del comitato, è avvenuto grazie al recente avvio da parte dell’amministrazione comunale della procedura di valutazione ambientale strategica del piano regolatore portuale grazie al quale ha affermato il Sindaco Locci, intervenuto nell’incontro, si potrà integrare, con il coinvolgimento dei cittadini, la pianificazione – oggi inesistente – per il porto turistico e le aree al contorno”.