“Il governo che lei rappresenta pro tempore mi appare sciatto, irrispettoso e sleale nei confronti dei sardi e della Sardegna”.
Comincia così la lettera aperta del segretario del Partito dei Sardi, Franciscu Sedda, al presidente del Consiglio Paolo Gentiloni che questo pomeriggio riceverà il Governatore Francesco Pigliaru a Palazzo Chigi. Sedda, che rilancia l’indipendenza “politica” della Sardegna dall’Italia come “unico modo per attivare una cooperazione reciprocamente proficua, scevra da slealtà e mancanze di rispetto”, si riferisce, in particolare, all’impugnazione della legge che istituisce l’Agenzia sarda delle entrate. “Il Governo che lei rappresenta ha fatto ricorso appellandosi all’articolo 9 dello Statuto Sardo”. La norma, ricorda il segretario, prevede che “la Regione può affidare agli organi dello Stato l’accertamento e la riscossione dei propri tributi”.
Ma, secondo il leader PdS, il governo cita l’articolo in modo non corretto, invertendo “propri tributi” in “tributi propri”. Questo “delegittima moralmente e invalida praticamente la vostra pretesa di ricorrere”.
“Ora – scrive l’esponente del Pds – il fatto che riusciate a mancare di attenzione e rispetto per la legge fondamentale della Sardegna lascia intendere quanto possano contare tutte le altre nostre leggi di minor rango”. E quindi: “Nemmeno le chiederò di ritirare il ricorso, penso però che questo sia il miglior modo per far capire ai sardi l’ineliminabile, automatica, divergenza di interessi fra la nazione sarda e la nazione italiana e spingere, dunque, i sardi ad esercitare sempre più fortemente, in modo democratico e pacifico, il proprio diritto all’autodeterminazione”.