Un momento dello sgombero dei richiedenti asilo insediatisi in piazza Indipendenza dopo essere stati allontanati dal palazzo di via Curtatone, occupato da quattro anni da circa 400 richiedenti asilo etiopi ed eritrei, Roma, 24 agosto 2017. ANSA/ANGELO CARCONI

La gravissima rissa scoppiata tra richiedenti asilo ospiti del P.I.M.E. e residenti del quartiere di Santa Maria di Pisa è l’ennesima dimostrazione del fallimento della politica di accoglienza, attuata a Sassari dalle varie istituzioni, Prefettura e Comune in primis.

“Finora in città ci si è limitati ad aprire centri di accoglienza, nei quali stipare in massa e con pochi controlli immigrati e richiedenti asilo, a scapito del decoro dei quartieri e soprattutto della sicurezza dei cittadini, la misura è colma ed occorrono azioni chiare ed incisive, a partire dalla chiusura del P.I.M.E.”, dichiara Gianluca Sechi, responsabile di Forza Nuova per la provincia di Sassari.

“Ormai gli episodi di scontro tra immigrati e residenti stanno diventando sempre più frequenti e coinvolgono quartieri popolari come Latte Dolce e Santa Maria di Pisa, già afflitti da problemi sociali, abitativi ed economici, che, non essendo mai stati risolti fino in fondo, sono diventati ormai cronici”, prosegue Sechi.

“Sassari è stata trasformata dalla sinistra al potere in un ghetto per immigrati, senza futuro né reali prospettive di integrazione, mentre è stata del tutto sacrificata la legittima richiesta dei cittadini di maggiore sicurezza e di riqualificazione dei quartieri periferici. I sassaresi non ne possono più di tutto questo e la rissa di sabato è l’ultimo avviso per un’amministrazione assente ed occupata più a risolvere i propri problemi interni che quelli della città che, sfortunatamente, ancora amministra” è la conclusione del responsabile di Forza Nuova Sassari.