“Partendo dal presupposto che non condivido nulla della Lega, rispetto però l’esigenza di far pronunciare democraticamente le persone sul proprio futuro. E in questo senso il pensiero va in Catalogna e alla futura possibilità di far esprimere il popolo sardo. E se veneti e lombardi hanno interesse all’autonoma, va rimarcato che per noi del Partito dei Sardi l’obiettivo è il superamento dell’autonomia come camicia di forza per andare verso una crescita dei poteri per costruire uno stato nuovo e diverso”.
Lo ha dichiarato all’ANSA il segretario nazionale PdS, Franciscu Sedda, alla vigilia della direzione del partito che si riunirà domani a Cagliari per discutere di Agenzia sarda delle Entrate (Ase), Finanziaria regionale 2018, riforma della rete ospedaliera e situazione politica regionale. Una data simbolica, quella di domani, perché da un lato è prevista l’udienza pubblica davanti alla Corte Costituzionale sul ricorso presentato dal Governo contro l’articolo 3 della legge che istituisce l’Ase; dall’altro domani in Consiglio regionale dovrebbe essere approvata definitivamente la riorganizzazione dei servizi sanitari ospedalieri nell’Isola.
“La legge istitutiva dell’agenzia sarda per le entrate è di alto profilo e non appena abbiamo spinto sull’acceleratore, lo Stato italiano ha impugnato la norma e sta cercando di tagliare le ali per autogoverno dei sardi – osserva Sedda – Domani daremo un segnale, mentre registriamo che da Roma non è arrivato nessun segno sul ritiro del ricorso: il che significa che c’è un conflitto in atto che non va a toccare solo il PdS o la legge, ma le prerogative del parlamento sardo e tutti i sardi”.