Anche Gigi Riva, bomber rossoblù ancora capocannoniere della Nazionale con 35 reti, ha visitato il nuovo museo del Cagliari inaugurato giovedì sera nella nuova Sardegna Arena. Durante il tour è stato accompagnato dal direttore generale Mario Passetti e da Elisabetta Lobina, direttrice artistica dell’esposizione. Rombo di Tuono, che non era intervenuto al taglio del nastro di giovedì al quale avevano partecipato anche alcuni suoi compagni dello scudetto come Tomasini e Poli, ha osservato con attenzione cimeli e foto che ricordano i quasi 100 anni della storia del club.

Prima una passeggiata sul nuovo terreno di gioco. Poi il percorso con tante tappe di “riflessione” per ammirare i compagni di squadra schierati per la foto di rito prima di una partita o una vecchia maglietta. Si è fermato anche a “guardare” se stesso in una immagine che lo ritrae mentre in mezza rovesciata sta fulminando un portiere. E in un’altra che riproduce il suo sguardo in un maxi pannello. Poi ha osservato e mentalmente riletto una sua frase, scritta in corsivo bianco su sfondo blù, diventata anch’essa un pezzo di storia rossoblù: “Sarebbe stata una vigliaccata andare via ma io non ho mai avuto il minimo dubbio e non mi sono mai pentito”.

Molti spazi del museo sono dedicati a lui, il cannoniere dello scudetto. E Riva non si è sottratto al rito dell’autografo: con un pennarello ha firmato la gigantografia che lo ritrae a braccia conserte con la maglia bianca della sua squadra. Accanto all’immagine le parole d’amore per la Sardegna e per la sua gente pronunciate in un’intervista da Riva quando ancora indossava le scarpette bullonate. Il Cagliari (di oggi) su Facebook: Grazie della visita, Gigi.