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Il sindaco di Alghero, Mario Bruno, annuncia le sue dimissioni e lancia un messaggio al Pd: “Non escludo di rientrare nel partito. D’altronde in questi anni ho sempre provato a sottoscrivere la tessera, ma la mia iscrizione è stata rifiutata dagli organismi locali”. Questo nel passato, ora lo scenario è cambiato e i tempi sembrano maturi per far sbocciare un nuovo idillio fra Bruno e i dem. Le dimissioni da sindaco, da ufficializzare “al massimo entro i primi giorni della prossima settimana”, sono il primo pegno d’amore. Il primo cittadino le ha annunciate ieri a tarda sera in chiusura dei lavori del Consiglio comunale.

E le ha confermate questa mattina. Dimissioni programmate, temporanee, finalizzate a ristringere un patto di ferro con gli alleati, in particolare proprio con il Pd. “Mi dimetterò per avviare un confronto sereno e serio, che porti a una ricomposizione solida della coalizione – spiega Bruno all’ANSA – Siamo alla guida della città da quaranta mesi, abbiamo raggiunto già diversi obiettivi importanti, ci restano ancora venti mesi per completare quanto di buono abbiamo avviato. Ci sono molte opere pubbliche già cantierabili e poi i programmi urbanistici per dare un futuro ad Alghero”, continua il sindaco.

Ieri il Consiglio comunale ha approvato diverse pratiche, compresa una corposa variazione di bilancio e la ricognizione delle società partecipate: il via libera è arrivato grazie ai voti determinanti di Alessandro Nasone del gruppo Misto e del capogruppo del Pd, Mimmo Pirisi. ” E’ stato un segnale molto importante – commenta Bruno – un passo che mette i giusti presupposti per aprire un confronto reale e ripartire insieme portando a termine il mandato elettorale – Io sono aperto al dialogo con tutti, e se il Pd mi inviterà al prossimo congresso, parteciperò volentieri. È importante che si portino avanti insieme i progetti per la città. Ci sono da discutere e approvare gli strumenti urbanistici e su questi sono disponibilissimo al confronto. Anzi, visto che si decide il futuro della città, è fondamentale che i programmi urbanistici arrivino in Consiglio con la massima condivisione”.