Hanno scelto di essere processati con il rito abbreviato Massimiliano e Martin Aru, padre e figlio accusati di aver ucciso Sandro Picci il 9 ottobre 2016 a Cagliari, in via Pertusola.

I due sono comparsi questa mattina davanti al Gup del Tribunale Lucia Perra, con l’accusa di omicidio: Martin Aru, 24 anni, aveva ammesso di aver esploso il colpo di pistola che aveva raggiunto il giovane uccidendolo. Al termine di una breve camera di consiglio, il giudice ha accolto la richiesta di rito alternativo, che in caso di condanna concede la riduzione di un terzo della pena, avanzata dagli avvocati Marco Fausto Piras, Francesco Marongiu e Antonello Garau. Nonostante non sia un abbreviato condizionato, la difesa ha comunque ottenuto che Martin Aru sia sottoposto a perizia psichiatrica: l’8 novembre sarà conferito l’incarico.

Fermato per l’omicidio di Picci, 47 anni, il ventiquattrenne era scoppiato in lacrime davanti al gip Roberto Cau durante l’interrogatorio, ammettendo di averlo ucciso per errore. Il giovane non aveva retto al rimorso e aveva sospeso varie volte l’interrogatorio con il giudice e il pm Guido Pani per il pianto disperato. Subito dopo l’arresto aveva confermato di aver sparato temendo che una persona con cui stava discutendo animatamente stesse per estrarre qualcosa dalla cintola, ma di aver colpito Picci per errore.