Ospedali cagliaritani, la situazione a Olbia in ragione dei flussi turistici, la questione classificazione della struttura di Alghero-Ozieri e poi i presidi di zona disagiata:
su questi punti è focalizzata gran parte degli 849 emendamenti alla riforma della rete ospedaliera presentati stamattina negli uffici della presidenza del Consiglio regionale. Tra le proposte avanzate dal Campo progressista, una abbraccia tutta la rete ospedaliera: “la sua approvazione definitiva è subordinata alla piena operatività del servizio di elisoccorso regionale”. Le altre sono più calate su situazioni concrete. In particolare, una prevede che la “Giunta regionale si impegna a reperire le risorse per la realizzazione del nuovo corpo ospedaliero nell’area urbana di Cagliari nella proposta di Legge di Stabilità 2018”.
Un altro emendamento serve a “evitare che la definizione del ruolo del San Giovanni di Dio e del Binaghi sia rinviata in un momento futuro indefinito”. Fratelli d’Italia chiede che i presidi di zona disagiata siano dotati di un reparto di chirurgia e di un laboratorio analisi. Dai consiglieri di Art 1- Sdp arriva la richiesta di istituire un dipartimento tumori femminili nel livello hub e hub e spoke, una radiologia pediatrica dotata di tac, risonanza magnetica, radiologia tradizionale ed ecografia presso il microcitemico A. Cao. E poi, il riconoscimento per Alghero della qualifica di presidio di primo livello senza il passaggio di alcun tipo di monitoraggio.
Forza Italia è molto concentrata sul nord Sardegna. Alcune richieste: il riconoscimento di Uoc di ostetricia e ginecologia al Paolo Dettori di Tempio, il rafforzamento dei posti letto dinamici al Giovanni Paolo II di Olbia, in considerazione del flusso di turisti. Infine, la garanzia che l’assistenza presso gli ospedali di comunità sia garantita anche da medici dipendenti del sistema sanitario regionale.