“Non sono stata informata del tentato suicidio della nostra ospite prima che lo facesse sul serio e non è vero che i pasti erano insufficienti, anzi: il cibo avanzava e se lo portavano via gli operatori. Quanto alla scarsa igiene nella struttura è falso: nella casa di riposo c’era tutto l’occorrente per le pulizie”.

Ha respinto tutte le accuse Rosanna Serra, la direttrice della casa di riposo di via Aosta a Nuoro, a processo, insieme al presidente della struttura Gianluigi Masala, con gravi contestazioni: omicidio colposo – una signora si era suicidata buttandosi da una finestra della struttura e un anziano era morto per disidratazione – abbandono di incapace e somministrazione di farmaci scaduti.

La direttrice della casa di riposo, nella seconda parte dell’esame del Pm Giorgio Bocciarelli e del suo legale Francesco Lai, davanti alla Corte D’Assise di Nuoro – presidente Giorgio Cannas a latere Antonella Useli Bacchitta – ha ribadito quanto aveva già detto in aula il 27 giugno scorso, difendendosi dalle accuse che le sono state mosse dagli operatori sanitari e dagli infermieri della struttura. Serra ha anche ricordato quando la casa di riposo ha avuto un sovraccarico di ospiti nel 2013, ovvero quando il vescovo Monsignor Marcia le aveva chiesto di ospitare altri 20 anziani della casa di riposo Sacro Cuore che stava chiudendo.

“Il vescovo me lo chiese riservatamente e mi spiegò che si trattava di una sistemazione per pochi mesi – ha detto la donna – invece gli ospiti sono rimasti a lungo nella nostra struttura”. Una versione confermata dall’altro imputato, Gianluigi Masala sentito in aula dal Pm e dal suo legale Francesco Carboni. Masala si è difeso dalle accuse spiegando che non aveva compiti operativi nella struttura ma che si occupava della gestione del personale e dei compiti amministrativo. Fissato il calendario delle ultime udienze fino alla sentenza: il 26 ottobre verranno sentiti gli ultimi testi, il 9 novembre si terrà la requisitoria del Pm e il 23 dello stesso mese sarà il turno della difesa.

La sentenza è attesa invece per il 7 dicembre. Ma intanto il 16 ottobre ci sarà l’udienza preliminare relativa al secondo troncone dell’inchiesta sulla casa di riposo – in questo caso con accuse di maltrattamenti – che nel maggio 2016 aveva portato all’arresto della stessa Rosanna Serra e di due infermieri, Gianluca Porcu e Ignazio Poggiu, e all’obbligo di dimora per altri tre operatori, Maria Laura Cadau, Luciano Mulas e dell’albanese Genci Nikaj. La seconda tranche era nata dal video-choc ricavato dalle telecamere posizionate dalla Questura di Nuoro nella casa di riposo. Da quei filmati erano scattate le misure cautelari e ora il Gup Tommaso Bellei dovrà decidere se prosciogliere o rinviare a giudizio gli indagati.