Anche Quartu si schiera fermamente contro l’individuazione di un sito in Sardegna come sede di Deposito Nazionale per i rifiuti radioattivi e Parco Tecnologico. L’ordine del giorno proposto dall’ANCI è stato deliberato ieri in Consiglio Comunale con 16 voti, ovvero all’unanimità, vista l’assenza di quasi tutti i rappresentanti della minoranza, incluso tutto il PD.
L’ANCI Sardegna aveva inviato una lettera a tutti i Sindaci dell’Isola per proporre l’approvazione di un ordine del giorno utile a esprimere la propria contrarietà ad ogni ipotesi di dislocazione e deposito di materiale nucleare in Sardegna. Tale Odg era stato portato all’attenzione del Consiglio già qualche settimana fa, ma si era poi deciso di rinviare la discussione vista l’assenza della Minoranza.
Anche il Comune di Quartu condivide pienamente la battaglia contro l’individuazione in Sardegna di siti per il deposito dei rifiuti radioattivi. Sarebbe sicuramente un forte danno d’immagine per la nostra Regione, che ha proprio nell’ambiente un elemento caratterizzante e indubbiamente fondamentale per i settori trainanti l’economia isolana, quali produzioni agroalimentari, esportazioni e turismo.
Inoltre, essendo l’Isola già sottoposta a importanti servitù militari, con conseguenti problemi in termini di inquinamento, si ritiene inopportuno trasformarla ora in obbiettivo sensibile con tale eventuale deposito, anche in virtù delle ulteriori imposizioni di servitù stesse che andrebbero create a protezione del sito.
“Vorrei sottolineare che la volontà dei sardi è stata evidenziata e rimarcata più e più volte – commenta il Sindaco Stefano Delunas -. Già nel 2003 con l’approvazione della Legge Regionale n.8, seppure poi dichiarata illegittima con sentenza della Corte Costituzionale; poi con il referendum del 2011, che fece registrare il giudizio favorevole del 97% dei votanti, quasi la totalità, e quindi l’indisponibilità dei sardi all’installazione di centrali nucleari e allo stoccaggio di scorie radioattive; infine con gli Odg già approvati in Consiglio Regionale che obbligano la Giunta a combattere per evitare l’arrivo nell’isola di rifiuti radioattivi. Il mio parere personale è che ogni regione debba avere un proprio deposito dove stoccare le scorie e i rifiuti ospedalieri prodotti all’interno di quegli stessi confini territoriali”.
“Certo spiace prendere atto che anche stavolta gran parte della minoranza abbia scelto di non partecipare alla discussione, né alla votazione ovviamente, non presenziando alla seduta – prosegue il Primo Cittadino sottolineando che l’ordine del giorno è stato approvato con i voti della Maggioranza e di Romina Angius, capogruppo di Sardegna 2020 -. Si tratta di un argomento di primaria importanza, la cui causa proprio per questo è stata perorata da tutte le istituzioni regionali, ANCI compresa, mentre invece un dirigente di ANCI giovani, consigliere comunale, ha ritenuto più opportuno lasciare l’aula quando ci si accingeva a discutere l’ordine del giorno”.