A distanza di settimane dall’incendio della discarica abusiva nell’oasi di Molentargius a tutt’oggi non è dato conoscere ai cittadini di Quartu e di Cagliari l’esito della verifica della qualità dell’aria nelle zone interessate dalla diffusione della nube tossica.
La palese sottovalutazione del disastro ambientale potrebbe avere costi molto alti in termini di salute per i cittadini. L’Arpas con l’ausilio di laboratori mobili, posizionati nei siti critici, è in grado di calibrare lo stato di salute dell’aria nel giro di 24 ore. Preoccupa che non siano stati ancora resi pubblici i dati rilevati rispetto ad esempio al particolato, agli idrocarburi volatili e alle diossine.
Per il monitoraggio corretto del particolato è importante che le centraline dell’Arpas rilevino non solo i PM 10 ma anche i più fini, poiché più insidiosi per la salute come i PM 2,5 e l’ultrafine. Si tratta di particelle dannose facilmente inalabili, prodotte dalla combustione di rifiuti tossici e non.
Altri possibili inquinanti emessi per combustione della plastica sono le diossine. Queste esplicano effetti nocivi per inalazione, per contatto, per ingestione di alimenti contaminati, compreso il latte materno.
Sottostimare l’aspetto della salute ambientale e dei numerosi cittadini che hanno accusato difficoltà respiratoria, cefalea e nausea non è una scelta corretta seppur mirata a tranquillizzare le comunità e a non creare allarme. I cittadini devono essere informati.
I sindaci che si sono alternati nelle amministrazioni delle città interessate al parco nel cui fragile ecosistema si è stratificata nel tempo la pericolosa discarica dei misteri, hanno responsabilità penali per danni alla salute ambientale e delle cittadinanze.
Il problema oggi non è solo soffocare l’incendio con camion di argilla e tacere sull’accaduto, ma verificare lo stato di salute delle persone, dell’aria, dell’acqua e del territorio ed approntare un piano serio di bonifica del sito inquinato.
Di fronte al disastro ambientale che richiede assunzione di responsabilità a partire dalle amministrazioni locali, le dichiarazioni del sindaco dell’area metropolitana: “chi sa parli”, fa sorridere per la superficialità e preoccupare per l’inconsapevolezza.
Claudia Zuncheddu – Sardigna Libera