Agricoltura e in particolare il ristoro per i danni da calamità naturali, il problema dell’accesso al credito, ma anche la necessità di puntare sulla qualità e di investire in tecnologia per produrre a minor costo: di questo e altro ha parlato il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, protagonista con gli imprenditori del comparto dello spazio “Il presidente risponde” ritagliato nell’ambito della manifestazione “Porte Aperte alla Manifattura Tabacchi di Cagliari, e organizzato dal consigliere regionale di Sinistra sarda Fabrizio Anedda.
“Chiediamo che in breve tempo ci vengano riconosciuti i danni”, è stata la domanda che il presidente della Regione si è sentito rivolgere appena iniziato il dibattito. Danni subiti da aziende agricole nel territorio di Capoterra e Pula in occasione della tromba d’aria e della grande grandinata che hanno compromesso strutture e rovinato colture.
“Abbiamo risorse limitate ed è raro che tutti i danni possano essere ricompensati”, ha chiarito subito il governatore. Che però ha ricordato i 20 milioni che la Giunta si è impegnata formalmente a trovare per tutti i settori diversi dall’ovicaprino (per il quale sono stati destinati già 47 milioni di euro). “Per i 20 milioni servirà un po’ di pazienza – ha precisato – bisogna attendere la discussione in Aula della prossima legge Finanziaria, ma spero che entro il mese di gennaio siano già disponibili”. Ma questo non può bastare.
“Troppo spesso la situazione delle imprese in agricoltura è drammatica, vedo tanti settori al limite, evidentemente le condizioni di mercato sono affaticate – ha spiegato agli oltre 50 presenti in sala – per questo insisto sulla necessità di differenziarsi, investendo anche sulla qualità e sulle nuove tecnologie per riuscire a produrre a costi più bassi”. Non solo: “Servono progetti di filiera per consentire alla politica di sapere quali sono le domande di tecnologia e su cosa è necessario fare passi in avanti”. In generale, ha concluso, “la politica può dare incentivi ai più coraggiosi e chi punta sulla qualità”.