Comitato No scorie: “Se scelta in Sardegna, risponderemo con i nostri corpi fino alla morte”

In tantissimi per ribadire, ancora una volta, il No all'individuazione del deposito nazionale di scorie nucleari in Sardegna. "Abbiamo già dato... e votato"

In tantissimi per ribadire, ancora una volta, il No all’individuazione del deposito nazionale di scorie nucleari in Sardegna. “Abbiamo già dato… e votato”, si legge in uno dei manifesti esposti stamattina sotto il palazzo del Consiglio regionale, in via Roma, a Cagliari, dal comitato Nonucle-Noscorie. Scopo del sit-in, “verificare se la Regione ha adempiuto ai suoi doveri istituzionali”.

Immediata la risposta. “Le osservazioni sono pronte, la nostra contrarietà è netta, e domani saranno inviate al ministero dell’Ambiente”, ha confermato l’assessora Donatella Spano, che con il presidente del Consiglio, Gianfranco Ganau, ha partecipato al presidio. Domani, infatti, scade il termine per la presentazione dei rilievi da parte di tutti i soggetti interessati nell’ambito del procedimento di valutazione ambientale strategica (Vas) per il Programma nazionale legato alla gestione del combustibile esaurito e dei rifiuti radioattivi.

“Anche se la procedura si riferisce solo al programma e non all’individuazione del deposito – ha spiegato Spano – abbiamo chiuso il documento sottolineando comunque il No fermo al deposito di scorie in Sardegna”. D’altra parte, ha aggiunto Ganau dal palco allestito sotto i portici, “i sardi si sono espressi nel referendum del 2011 e massima contrarietà è stata manifestata dall’Assemblea di via Roma”. E se mai il deposito dovesse essere localizzato nell’Isola, Ganau annuncia: “sono disposto a incatenarmi perché sono convinto che la Sardegna abbia dato troppo in termini di servitù, e questo non è accettabile”, anche se poi afferma che il Consiglio Regionale non presenterà alcuna osservazione al Ministero dell’Ambiente.

Tra gli organizzatori della manifestazione, in piazza anche il leader di Sardigna Natzione, Bustianu Cumpostu: “Siamo qui per mantenere alta l’attenzione e ribadire che il popolo sardo si è già espresso con un referendum”. Per Angelo Cremone, di Sardegna Pulita, “questa è l’occasione per testimoniare la contrarietà di tutti al deposito, siamo riusciti a coinvolgere persino la Chiesa, ma anche l’Anci, il Consiglio e la Giunta regionale sono con noi”.

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