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Non si spegne la polemica sull’elisoccorso e sul bando da 93 milioni di euro per la gestione del servizio che prevede tre basi e tre mezzi a disposizione negli scali di Elmas, Olbia e Alghero. “Luigi Arru dovrebbe ritirare il bando in autotutela e poi dimettersi”, attacca il coordinatore regionale di Forza Italia, Ugo Cappellacci, che oggi con i consiglieri azzurri Stefano Tunis, Mariano Contu ed Edoardo Tocco ha lanciato “un’operazione verità e trasparenza”.

Nei giorni scorsi l’assessore alla Sanità ha pubblicato su Twitter la grafica del servizio con tre elicotteri mandato in appalto dalla Giunta e quella del servizio attuale con un solo elicottero. “Ha barato – contesta l’ex governatore – Arru ha omesso di mostrare il grafico relativo al nostro modello che prevedeva 2 basi contro le 3 attuali, copriva il 94% del territorio contro l’84% del suo modello e costava 6-7 milioni annui per 8 anni, quindi tra i 56 e i 64 milioni Iva inclusa con un risparmio dai 21 ai 37 mln rispetto al bando attuale”.

Non solo: “La precedente Giunta aveva lasciato 18 mln per la gara e 2,5 per le basi, ma Pigliaru e compagni – attacca Cappellacci – anziché pubblicare il bando, hanno scelto un modello più costoso che copre meno territorio”. Più costoso anche perché, spiega il leader di Fi, “individuare le basi negli aeroporti significa pagare ogni anno 800mila euro alle società di gestione, mentre realizzare nuove basi costa circa 600mila euro”.

“Lo sperpero – puntualizza – è ancora più evidente considerando che le basi ci sono già: una a Monastir, l’altra ad Ardara, cioè quelle del nostro modello, al quale poteva essere anche integrato un terzo elicottero per i mesi estivi nella zona centro orientale dell’Isola”. E ancora: “per ammissione dello stesso assessore determinate zone vengono raggiunte solo in mezz’ora, oltre il limite di venti minuti previsto dalla legge”. Capitolo tempi. “Come si fa ad annunciare l’avvio del servizio a gennaio se manca la sistemazione e messa a norma di Enac delle elisuperfici ospedaliere?” E poi, si chiede Cappellacci, “dove sono i sanitari formati?”.