Al suo arrivo in Colombia, appena salutato all’aeroporto il presidente Juan Manuel Santos, Nobel per la Pace nel 2016 per lo storico accordo con l’ex guerriglia delle Farc, e la ‘first lady’ Maria Clemencia Rodriguez, il Papa è entrato immediatamente ‘in medias res’. Proprio all’aeroporto, dove è stato accolto con musiche, danze e costumi tradizionali Francesco ha stretto le mani e salutato alcune delle vittime del conflitto armato che per decenni ha insanguinato il paese. Nel gruppo c’erano militari in divisa e civili.

Tra il gruppo dei bambini salutati dal Papa c’era Emmanuel, figlio di Clara Rojas, oggi parlamentare, sequestrata nel 2002 e ostaggio per anni delle Farc nella selva colombiana, dove è nato il piccolo. Quale simbolo di pace, Emmanuel ha consegnato a Francesco una colomba in porcellana bianca creata da una scultrice e fotografa di Bogotà, Ana Gonzalez Rojas. “E’ il primo bambino colombiano ad essere salutato dal Papa” durante la visita del Pontefice nel paese, ricordano i media locali.

Bergoglio incontrerà nella mattinata di oggi, giovedì, le autorità del Paese nella visita al Palazzo presidenziale in cui sarà a colloquio con Santos, e sarà quello il suo primo discorso della visita, prima della grande messa che celebrerà nel pomeriggio al Parco Simon Bolivar. Ma già al suo arrivo ha avuto il primo bagno di folla, tra le centinaia di migliaia di fedeli che lo attendevano lungo i 15 km da lui percorsi in ‘papamobile’ dall’aeroporto alla Nunziatura.

Momenti cruciali della prima giornata del programma saranno anche l’incontro con i vescovi colombiani e quello con il Consiglio episcopale latino americano (Celam): e in questo contesto spicca anche l’incontro previsto con i vescovi venezuelani a margine della messa. Saranno presenti i cardinali Jorge Urosa Savino e Baltazar Porras, mons. José Luis Azuaje, mons. Mario Moronta e mons. Jesus González de Zárate, che “esprimeranno al Papa l’affetto del popolo del Venezuela per il successore di Pietro, e inoltre lo ringrazieranno per il suo interesse per la soluzione dei problemi del Venezuela”.

E proprio alla tragica crisi del vicino Venezuela, il Papa ha fatto cenno con i giornalisti durante il volo da Roma.

“Sorvoleremo il Venezuela – ha detto -: vi chiedo una preghiera anche per il Venezuela perché si possa fare il dialogo e perché il Paese ritrovi una bella stabilità con il dialogo con tutti”.

Il viaggio in Colombia, poi, lo ha definito “un po’ speciale”, “perché è un viaggio per aiutare la Colombia ad andare avanti nel suo cammino di pace. Vi chiedo una preghiera per questo”.

All’arrivo in Nunziatura, infine, Bergoglio ha avuto il suo primo contatto con un gruppo di giovani. “Non perdete la speranza”, ha detto. “Non perdete l’allegria, il sorriso, andate avanti così”, ha aggiunto ai ragazzi e ragazze che hanno ballato e cantato, a ritmo rap e della musica locale. Il gruppo fa parte di un programma di recupero dalla droga e dalle strade dei ‘barrios’, i quartieri più poveri delle città colombiane.

“Ancora grazie per il vostro coraggio, non vi lasciate rubare l’allegria, nessuno ve la deve rubare, e che nessuno vi inganni né vi rubi la speranza”, ha concluso Francesco.