Movimento Cinque Stelle e ong animaliste protestano in Italia contro la macellazione rituale di pecore e capre per la festa islamica del Sacrificio, che si tiene dal 1/o al 4 settembre e prevede lo sgozzamento degli animali senza stordimento.
Il portavoce alla Camera del Movimento Cinque Stelle, Paolo Bernini, chiede che venga abolita la deroga alle norme sui macelli che permette la macellazione rituale islamica.
Quest’ultima a suo avviso “è crudele e costringe un essere senziente a vivere la morte come estremo momento di terrore e di violenza inaccettabili”. Il deputato nega che la sua sia “una posizione dettata dalla discriminazione religiosa. Il mio, il nostro esclusivo interesse è mosso dal dovuto rispetto che dobbiamo ad ogni animale”.
Per la ong animalista Animal Equality “gli animali vengono percossi e sbattuti contro delle grate, legati e costretti a vedere i propri simili barbaramente uccisi, sgozzati senza stordimento, come prevede la macellazione rituale”. La ong ha avviato una raccolta di firme per chiedere alle autorità italiane di mettere al bando questa pratica. “In alcuni stati – scrive – come Norvegia, Svezia, Islanda e Liechtenstein, sono già state poste forti limitazioni alla macellazione rituale religiosa, mentre invece in Polonia, in Danimarca, in alcuni stati federali dell’Austria e Svizzera è già stata completamente messa al bando”.
La ong Aidaa (Associazione italiana difesa animali ed ambiente) chiede che i sindaci vietino almeno le macellazioni rituali in casa, che sono illegali (sono permesse solo nei macelli autorizzati).
La Festa islamica del Sacrificio ricorda il sacrificio di un montone da parte di Abramo, dopo che Dio lo fermò dal sacrificare il figlio Isacco. Una pecora, capra, bovino o cammello viene sgozzato ritualmente (per svuotarlo dal sangue, considerato impuro) e la carne viene mangiata e data ai poveri.