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Si aggrava l’emergenza siccità in Sardegna, dove dalla situazione di allerta si è passati a quella di pericolo.

I dati pubblicati dal distretto idrografico non sono confortanti: su 1.799,35 milioni di metri cubi di acqua autorizzati nelle dighe dell’Isola sono invasati 1.066,344 mln, pari al 59%, con un indicatore pari a 0,296, riferito a luglio 2017. Le situazioni più critiche riguardano la Nurra, il Cixerri, i sistemi del Posada e Cedrino.

A giugno gli invasi erano al 67% (1.206,452 mln), mentre a maggio la situazione era meno critica con il 74% di acqua negli invasi (1.323,064 mln mc). Le piogge, però, erano già scomparse da un po’: le ultime precipitazioni importanti, in grado di fare alzare il livello dei bacini, risalgono ai giorni antecedenti la primavera. In dettaglio, nel Sulcis l’invaso di Monte Pranu è al 37% (48.91 mln autorizzati e 17,924 mln disponibili) mentre il Cixerri è al 16% (2,848 mln invasati su 18,31 mln mc) con Punta Gennarta che è quasi a secco (10,1%). Nel sistema Nord Occidentale si arriva al 48% (165,72 mln mc su 341,94 mln) con il Bdighinzu e il Cuga rispettivamente all’11% e al 9%. Poi la diga Maccheronis (Posada) che arriva al 37% (9,284 mln di metri cubi su 25 mln complessivi). Sotto il 50% anche l’Alto Taloro (41%) e il Cedrino (Pedra ‘e Othoni al 46%). Scende anche il livello sul sistema Tirso-Flumendosa che passa dal 74% di giugno al 65% di luglio.