Nel I semestre 2017 il numero di richieste di nuovi mutui e surroghe ha fatto segnare una crescita del +4,1% rispetto allo stesso periodo del 2016, in controtendenza rispetto al dato nazionale che è risultato essere pari a -5,7%. Lo rileva il Barometro Crif delle richieste di mutui e prestiti da parte delle famiglie della Sardegna, aggiornato a giugno 2017. Le province che hanno fatto segnare gli aumenti più consistenti in regione sono state Ogliastra, con +27,3%, Medio campidano con +8,1% e Olbia-Tempio con +6,2%.
Cagliari ha registrato una crescita del +5,5%, mentre l’unica provincia in cui le richieste sono calate è stata quella di Nuoro (-5,7%). Relativamente agli importi medi richiesti, invece, il dato complessivo, pur in crescita del +4,0% rispetto al 2016, risulta inferiore alla media nazionale. La provincia di Cagliari guida la classifica regionale, con 112.212 euro mediamente richiesti, seguita a breve distanza da Olbia-Tempio, con 110.116 euro. Il valore medio più contenuto, al contrario, è quello richiesto nella provincia del Medio Campidano, con 82.871 euro.
Riguardo il numero di richieste di prestiti finalizzati all’acquisto di beni/servizi (quali auto e moto, arredo, elettronica ed elettrodomestici, ma anche viaggi, spese mediche, palestre ecc.), la Sardegna ha fatto segnare nel I semestre 2017 una crescita pari a +0,6% rispetto allo stesso periodo del 2016, in controtendenza rispetto alla variazione negativa di -0,6% rilevata a livello nazionale. Scendendo maggiormente nel dettaglio, gli aumenti di richieste più significativi sono stati quelli di Ogliastra (+5,6%) e Cagliari (+4,2%).
Le contrazioni maggiori si sono invece registrate a Olbia-Tempio (-10,0%) e Oristano (-4,7%). In termini di importo richiesto, invece, la media per i prestiti finalizzati in regione è stata pari a 5.174 euro, al di sotto della media nazionale. Anche per i prestiti personali nel semestre appena concluso, la Sardegna ha fatto registrare un incremento nel numero di richieste rilevate, con un +1,3% rispetto allo stesso periodo del 2016, al di sotto però dell’incremento registrato a livello nazionale (+4,0%).