sardegna-pigliaru-a-gentiloni-and-quot-niente-impianti-termodinamici-and-quot

I progetti di impianti di solare termodinamico a Flumini Mannu e Gonnosfanadiga si pongono "in netto contrasto con le strategie di sviluppo energetico ed economico che la nostra Regione intende promuovere anche a livello nazionale attraverso la modifica sostanziale della strategia energetica".

Lo scrive, dopo il via libera alle due opere da parte della commissione nazionale, il governatore della Sardegna Francesco Pigliaru in una lettera inviata oggi al presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, in cui sottolinea anche "il forte malcontento e la netta contrarietà della popolazione alla realizzazione di questi impianti", e le "forti tensioni di carattere economico-sociale che potrebbero derivarne".

"La Regione Sardegna ha sempre manifestato la propria netta contrarietà – si legge nella lettera al premier – il piano energetico ambientale della Sardegna riconosce strategici la generazione distribuita da fonti rinnovabili e lo sviluppo di azioni destinate all'aumento della quota di autoconsumo. Con particolare riferimento alle tecnologie per la produzione di energia da fonte solare, la Regione Sardegna promuove e favorisce la diffusione degli impianti e delle istallazioni di taglia medio-piccola", mentre, spiega, "la realizzazione di questi impianti comporterebbe il sacrificio di un'area produttiva, attualmente adibita ad uso agricolo e al pascolo di bestiame".

"Ciò sarebbe in contrasto con gli obiettivi della politica agricola regionale per il consistente consumo di suolo agrario, per non parlare della mortificazione delle aziende agricole operanti in quei territori alle quali verrebbe negata la disponibilità di quelle aree con effetti di carattere economico-sociale facilmente immaginabile. Inoltre si determinerebbe un inevitabile impatto negativo anche sugli ecosistemi coinvolti", ha proseguito Pigliaru.

Il governatore, evidenziando come la condizione di insularità della Sardegna determini uno svantaggio anche sul fronte energetico, sottolinea la necessità di "intervenire con decisione sulla legislazione nazionale, in conformità con la normativa comunitaria, per consentire alle Regioni, attraverso i propri strumenti pianificatori, di poter intervenire efficacemente". Infine, Pigliaru ha sottolineato "il forte malcontento e la netta contrarietà della popolazione alla realizzazione di questi impianti" e le "forti tensioni di carattere economico-sociale che potrebbero derivarne".