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Ribadiamo con forza la nostra contrarietà alla possibilità di riaprire la Laveria Silius, a pochi metri dal centro abitato di Assemini, un perentorio “no” già espresso anche durante la campagna elettorale e al centro della nostra politica nel programma elettorale.
 
L’Assessore regionale all’Industria Maria Grazia Piras, nei giorni scorsi – durante un incontro organizzato dal PD locale – rispondendo a delle domande dei lavoratori sul sito industriale non ha trovato di meglio che prendersela col sottoscritto e con la nostra maggioranza. 
 
Le problematiche legate all’ex Laveria non sono certo legate a questa amministrazione, ma per noi, pur considerando centrale la questione lavoro, riteniamo che sia prioritaria la tutela della salute dei cittadini. 
 
Questa, non soltanto a parole ma con fatti concreti, viene prima di tutto, e non siamo disposti a barattarla con nulla. Senza vuoti di memoria.
Le nostre idee, chiare, forse non stanno bene all’Assessore, visto che all’interno dello stesso esecutivo regionale non tutti la pensano allo stesso modo.
Nel luglio 2014, quando in un incontro ufficiale l’Assessore Piras ci chiese se volevamo far ripartire l’attività industriale, a chiare lettere, confermammo la nostra contrarietà, auspicando bonifiche celeri sul sito e l’apertura di tavoli tecnici per risolvere la situazione dei lavoratori. 
 
Il futuro della Laveria, espresso anche nel Puc recentemente approvato, è quello di farla diventare un’area Parco, previa bonifica, magari effettuata dalla stessa forza lavoro che opera nel sito industriale. 
 
L’Assessore Piras, piuttosto che preoccuparsi della nostra coerenza, dovrebbe occuparsi delle risposte che non sta dando. 
Ad esempio alle mie due mail, subito dopo l’impegno preso davanti al Consiglio Comunale, per definire il futuro dei lavoratori della Laveria. Ad oggi la bonifica è ancora ferma, e questa attività se non si è ancora fatta dipende esclusivamente dalla Regione e dall'Assessorato all'Industria, non certo dal comune di Assemini. 
Vorremo delle risposte a proposito dei lavoratori che da qualche anno vengono pagati per fare pressoché nulla; seppur nel periodo che va dal 2009 al 2012 siano stati formati proprio per effettuare delle bonifiche, ma di bonifiche non si sono mai occupati. 
 
Sarebbe interessante sapere come mai non viene utilizzata la loro forza lavoro per la vigilanza del sito, invece di servirsi di società esterne (e sprecare soldi ad esempio, visto che stiamo parlando sempre di soldi pubblici) che offrono i loro servizi di giardinaggio remunerati con ulteriori fondi pubblici. Per adesso ci interessano principalmente queste risposte ma sono sicuro che occupandoci della vicenda potrebbero sorgere altre curiosità, come ad esempio su quanti sono e quanto ci vengono a costare i consulenti.
Noi non vogliamo essere, e stiamo dimostrando coi fatti di non essere come coloro che promettono in campagna elettorale e che spariscono il giorno dopo le elezioni; lampante è l’esempio di Portovesme con il Presidente Pigliaru che prima parla di smantellamento dell’industria pesante per poi rimangiarsi tutto, avallando la ripresa dell’attività industriale (mettendo in secondo piano la salute dei lavoratori, degli abitanti e del sito), laddove i vertici dell’Alcoa sono addirittura sotto processo per disastro ambientale. 
 
Per noi la tutela della salute dei cittadini viene al di sopra di tutto, e ribadiamo il nostro coerente e fermo rifiuto ad una riapertura della Laveria Silius.