“Crescono le violenze ma anche le denunce, e noi stiamo con la gente per spiegare alle donne, giovani, sposate, single, anziane, che la Polizia di Stato e le istituzioni possono aiutarle”. La dirigente della Squadra Mobile di Sassari, Bibiana Pala, l’unica donna sarda a dirigere una Squadra mobile in una città sarda, è stata oggi alla galleria Auchan di Sassari con il camper della Polizia, come in tutte le città d’Italia, nell’ambito della campagna informativa nazionale “…Questo non è amore” voluta dal Ministero degli Interni e dal Dipartimento di Pubblica Sicurezza.
Sono numerose le donne che si avvicinano al Camper che staziona nella galleria del Centro commerciale,dove le poliziotte fanno omaggio alle donne di un bouquet di mimose e di una brochure che spiega come comportarsi di fronte alla violenza di genere. L’opera della Polizia è rivolta proprio “alla sensibilizzazione ed al convincimento alle vittime di violenze, a denunciare”. Violenze che sono quotidiane. “convincerle non è facile – spiega la Pala – perché c’è una dignità lesa, vergogna e spesso una forma di ‘comprensione dell’aggressore’ perché non si pensa mai che un episodio reiterato possa finire in tragedia, com’è successo il 2 marzo scorso ad Iglesias”.
C’è però un netto miglioramento e più coscienza e “con frasi bisbigliate” le denunce crescono, anche quelle formalizzate, a dimostrazione che i sospetti della Polizia sulle violenze domestiche sono fondati. Il lavoro è quello della prevenzione, “ma non basta”.
Le sue indagini sono testimoni del suo impegno, in prima fila, “nella prevenzione e repressione dei reati di genere, in particolare nella protezione delle fasce deboli. Non è facile abbattere quel muro di vergogna e di omertà che spesso le donne si costruiscono attorno dopo un episodio di violenza, ma con la persuasione e l’affetto riusciamo spesso a bucare quel velo di vergogna e aiutare le vittime a denunciare”, spiega la Pala.
“Spesso le vittime sono minori, minacciate e intimorite, così come talvolta accade madri vittime di figli tossicodipendenti che usano violenza per avere soldi. La denuncia di una madre ad un figlio – prosegue la Pala – è un percorso difficile, che dev’essere seguito con attenzione. Ma con i nostri specialisti riusciamo non solo a reprimere ma anche a seguire il percorso di recupero psicologico di una madre distrutta dal dolore”.