Non trova alcuna conferma investigativa l’ipotesi della nave hub in ‘perenne’ navigazione nel Canale di Sardegna, che assicurerebbe ‘passaggi’ sicuri ai migranti dall’Algeria alle coste del Sulcis, in Sardegna. Ipotesi impavidamente rilanciata da alcuni quotidiani nazionali. Lo ha chiarito stamani il capo della Squadra Mobile della Questura di Cagliari, Alfredo Fabbrocini, rispondendo ai giornalisti a margine della conferenza stampa con la quale sono stati resi noti i dettagli dell’operazione ‘Doppio cielo’ che stamani all’alba ha portato in carcere 5 algerini, un marocchino ed un’italiana, mentre risulta ancora ricercato un ottavo uomo tra Senigallia e Ancona.
“Non abbiamo riscontri investigativi”, ha tagliato corto Frabbrocini. C’è invece un riscontro, seppur non confermato ufficialmente, sulla fiorente attività di ‘cantieristica nautica’ artigianale ad Annaba (Algeria), città del nord Africa dalla quale partono i migranti diretti in Sardegna. Le imbarcazioni arrivate sull’Isola, e quelle fotografate alla partenza dagli stessi migranti che documentano i loro viaggi con lo smarphone, sono costruite in legno grezzo, senza alcuna rifinitura, semplicemente assemblate e pronte a prendere il largo.
Il motivo è semplice: devono compiere una sola traversata di 120 miglia nautiche, tanto separa l’Africa dalla Sardegna. Inutile dunque spendere soldi inutilmente in verniciature costose quando il barchino sarà abbandonato e spesso affondato o bruciato (come risulta dalle intercettazioni), considerando che gli stessi migranti devono dividere tra loro, generalmente circa una decina, il costo della barca, del motore da 40 hp e del carburante, circa 250-300litr, tanto ne serve per una traversata di circa 12 ore.
Sfatato quindi il mito di una nave hub imprendibile, è certo invece, ed è dimostrato oggi dagli uomini della Polizia e del Reparto Aeronavale della Gdf, che esiste una vera e propria organizzazione che organizza e gestisce ‘chiavi in mano’ l’espatrio dei giovani algerini verso l’Italia per proseguire poi verso Francia, Svizzera e Olanda con documenti falsi ad un prezzo che oscilla dai 100 ai 500 euro.