La procura della della Corte dei conti bacchetta i politici e sollecita gli uomini delle istituzioni a riprendere la strada dell'etica nello svolgimento dei compiti. E ricorda: "ogni sperpero e ogni abuso costituiscono una lesione delle istanze e delle attese, non solo della collettività ma di ciascun cittadino".
Nella parte finale della sua relazione, durante l'inaugurazione dell'Anno giudiziario, il procuratore regionale Antonietta Bussi, davanti al procuratore generale della Corte dei Conti, Claudio Galtieri, e al presidente della Sezione Sardegna, Antonio Contu, richiama "una certa tendenza a considerare mere 'leggerezze' e a tollerare quelle deviazioni del sistema, fatte di legami, di reti di connivenze, di commistioni tra pubblico e privato, di fedeltà in cambio di favori, che costituiscono il substrato su cui si regge la manifestazione di 'potere'".
Ecco allora l'invito all'"uomo delle istituzioni" che "può tornare ad essere tale attraverso la piena riaffermazione del principio di legalità, che vuol dire anche riposizionamento di un maggiore grado di fiducia tra i corpi sociali e i suoi rappresentanti". Quindi non solo "formale osservanza della regola", ma anche rivolgere costantemente la propria condotta "ai valori etici essenziali, che costituiscono l'avamposto della tutela e della cura del bene pubblico". Fra i numerosi casi citati, nella lunga relazione, ci sono anche le vicende connesse all'utilizzo dei fondi ai gruppi del Consiglio regionale, che hanno impegnatola la procura della magistratura contabile anche nel 2016.