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Studenti sardi preoccupati: a causa dei nuovi parametri Isee cala del 20% nell'isola, come nel resto d'Italia, il numero degli universitari non idonei alla borsa di studio. È l'allarme lanciato dall'associazione Unica 2.0.

Ma c'è dell'altro: nel mirino la ripartizione dei fondi per il diritto allo studio previsto dalla Finanziaria. "Solo lo 0,36% – denuncia Unica 2.0 – verrà stanziato in Sardegna per garantire il diritto allo studio agli universitari, una percentuale pari neanche a un centesimo dell'intera cifra di bilancio". La proposta? L'Isola può diventare regione di riferimento per un nuovo modo di intendere il diritto allo studio.

"Permettere ai giovani di potersi iscrivere all'università, di ricevere un finanziamento quando meritevoli ma privi di mezzi, di poter risiedere, se fuorisede ma economicamente svantaggiati, nella propria sede universitaria e di garantire un servizio trasporti che sia gratuito e accessibile a tutti, sarebbe la retta via – suggerisce l'associazione studentesca – Una scelta singolare e virtuosa, che renderebbe la nostra Isola un modello da emulare in quanto vera mecenate della cultura". "Se in tutta Italia il numero delle borse cala – spiegano – agire diversamente e puntare sul diritto allo studio incentiverebbe oggi in Sardegna le immatricolazioni extraisolane, andando a risolvere numerose problematiche e a portare benefici anche per quanto riguarda il costo standard, in quanto garantito agli atenei solo in relazione al numero degli studenti in corso".

Le altre richieste: rivedere le soglie per aumentare il numero di idonei. E allo stesso modo "urge un finanziamento adeguato delle borse di studio".