"Abbiamo una rete di genitori digitali e una di studenti come sentinelle digitali, è grazie a questi gruppi che ci è arrivata la segnalazione del video".
Così Luca Pisano, direttore dell'Ifos (Istituto di Formazione settore psico socio-sanitario), ha riferito all'ANSA sull'episodio della ragazzina di 16 anni della quella è stato diffuso, ad insaputa della minore, il video mentre amoreggiava col suo ragazzo.
"Non si riesce a controllare tutto quello che avviene on-line – spiega Pisano – per questo motivo abbiamo avviato questi gruppi. Ricevuta la segnalazione abbiamo subito interessato la Polizia postale con la quale collaboriamo e poi abbiamo lanciato l'appello".
Secondo lo specialista i genitori devono controllare i telefonini dei figli: "Non si può delegare agli specialisti, alla polizia, alla magistratura la responsabilità del controllo. È necessario che i genitori si riapproprino dell'autorità genitoriale, acquisiscano competenze e inizino a vigilare i profili online dei propri figli. Non è possibile che un ragazzino o una ragazzina abbia su un telefonino oltre duemila contatti e partecipi a 12 gruppi su whatsapp. Il rischio che vengano condivisi filmati o foto di questo genere è altissimo". Il direttore dell'Ifos ricorda, inoltre, che "se i genitori non svolgono la loro funzione ne rispondono civilmente per i danni provocati dal figlio".