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Il tempo è scaduto: oggi la Conferenza dei servizi dovrà dire se il progetto di riavvio dell'Eurallumina di Portovesme potrà andare avanti o si dovrà fermare qui. Dopo 31 mesi e 930 giorni la procedura, con tanto di supplemento derivante dal parere del ministero dei Beni culturali, Mibact che ha sollevato alcune perplessità di tipo paesaggistico, si è giunti alla stretta finale.

Il Mibact dovrà far sapere se conferma o meno i suoi dubbi e poi si procederà in un senso o nell'altro. I 24 soggetti invitati alla riunione – oltre ai 23 originariamente presenti nei primi due giorni di fine gennaio è entrato in campo il Parco Geominerario che ha espresso un parere richiesto dal Mibact confermando l'inesistenza di forme di tutela sul sito industriale – dovranno concludere l'iter ma a tirare le somme saranno gli uffici della Valutazione ambientale della Regione e dell'area ambientale della Provincia del Sud Sardegna (ex Provincia del Sulcis Iglesiente).

Per la Rusal, la multinazionale russa proprietaria dello stabilimento che sino al 2009 produceva allumina, si tratta di avviare un investimento complessivo di 200 milioni che potrà riportare a lavoro 357 operai diretti. Gli stessi che oggi, in concomitanza con la Conferenza dei servizi, manifestano sotto il palazzo della Regione, in viale Trento a Cagliari. Abbandonato il presidio interno, la Rsu e gli altri lavoratori proseguono nella mobilitazione e al suono delle trombe da stadio, tamburi e caschetti battuti sulla terra e sui muri, annunciano: "comunque vada non molliamo: almeno finché vedremo uno spiraglio in questa lunga vertenza".