Quindici casi di sifilide in poco più di due mesi, 31 dall'inizio dell'anno. Nel 2015 erano stati nove in dodici mesi. Numeri preoccupanti, registrati dal Centro per le malattie sessualmente trasmissibili della Clinica dermatologica dell'Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari, che segnano un picco mai avuto prima.
Da qui l'appello dei vertici della Aou per rapporti sessuali protetti. I 15 pazienti che in questi ultimi due mesi si sono presentati negli ambulatori del San Giovanni di Dio hanno contratto la malattia per rapporti orali non protetti: sono giovani tra i 20 e i 40 anni, tutti uomini, più della metà hanno dichiarato di aver avuto rapporti omosessuali.
Lo stesso per 18 dei 31 pazienti di quest'anno, in un caso invece il paziente era Hiv positivo. Negli altri 14 casi, i malati si sono dichiarati bisessuali (3) ed eterosessuali (9). Una persona non ha voluto svelare il tipo di rapporti. "Si tratta di una malattia molto contagiosa – spiega Nazareno Pacifico, direttore sanitario dell'Aou – ed è facilmente trasmissibile con tutti i tipi di rapporti non protetti.
E' un problema che interessa sia chi ha rapporti eterosessuali sia omosessuali non protetti e, in particolar modo, occasionali. I dati parlano chiaro – osserva – aumentano le malattie sessualmente trasmissibili, e sono i giovani e i giovanissimi a esserne colpiti. È importante diffondere una corretta informazione sanitaria perché le malattie trasmissibili sessualmente non devono essere sottovalutate e possono essere tranquillamente prevenute".
La sifilide, sottolinea il professor Franco Rongioletti, direttore della Clinica dermatologica, "è provocata da un batterio chiamato Treponema pallidum che provoca una malattia dapprima localizzata nel punto in cui il batterio penetra e che tende poi a diffondersi a tutto l'organismo".