Dal 1° settembre il nuovo Sistema Tariffario Regionale introdotto dall'Arst prevederà notevoli cambiamenti nella tipologia dei biglietti e delle tratte utilizzate per il trasporto delle persone in Sardegna.
 
Spariranno definitivamente i biglietti “andata e ritorno”, verranno accorpate le tratte e saranno introdotti il “biglietto unico” e la possibilità di acquistare interi “carnet” di tagliandi con la possibilità di risparmiare.
 
Ma tra le novità più controverse, quella dei nuovi abbonamenti per studenti è probabilmente la più rilevante: da tale data, infatti, non esisteranno più gli sconti del 55% previsti in passato per tutti gli studenti le cui famiglie abbiano un reddito annuale inferiore ai 25.000 euro e del 42% per quelle che invece superano tale soglia.
 
Dal 1° settembre l'abbonamento mensile sarà unico per entrambe le fasce di reddito e costerà, prendendo a esempio la nuova tratta da 11 a 20 chilometri, 37 euro. Mentre fino a pochi mesi fa, alla chiusura della scuola, con la stessa tratta che era però suddivisa in due fasce da 10 a 15 km e da 15 a 20 km, il costo era rispettivamente di 28,50 e 38,50 euro. Si evince che con la nuova rimodulazione si avrà un aggravio di costi per 8,50 euro al mese per gli studenti della vecchia tratta tra i 10 e 15 km e un risparmio di 1,50 euro in più al mese per quelli da 15 a 20 km. Una scelta paradossale che da una parte elimina gli sconti per le famiglie meno abbienti in base al reddito dichiarato e dall'altra penalizza ingiustamente gran parte degli studenti accorpando inspiegabilmente le tratte finora separate.
 
Per capire in termini pratici l'incidenza di questi aumenti, citando alcuni esempi nel territorio dal quale scrivo, si pensi che le frequentatissime tratte tra Iglesias e Gonnesa, Calasetta e Sant'Antioco, Iglesias e Domusnovas, Carbonia e Corongiu e Corongiu Iglesias sono tutte annoverabili tra i 10 e i 15 km di distanza. Significa che tutti gli studenti di queste tratte, appartenenti a famiglie con un reddito sotto i 25.000 euro, subiranno un aumento di 8,50 euro al mese nel proprio abbonamento mensile. Immaginiamo quante altre centinaia di tratte in tutta la Sardegna saranno interessate da questi ingiustificati aumenti.
 
In aggiunta a ciò, cambiano anche i prezzi dei biglietti normali. Prima per un viaggio di sola andata nella fascia da 10 a 15 km si spendevano 1,50 euro e 2,50  per quella “andata e ritorno”, mentre per quella da 15 a 20 km il prezzo era di 2 euro andata e 3,50 “andata e ritorno”. Da settembre invece, con la tratta accorpata da 11 a 20 km, si spenderà 1,90 euro. Un aggravio di 40 centesimi per chi continuerà a viaggiare materialmente nella tratta da 10 a 15km (tratte importanti e frequentate come da esempi sopracitati) e un risparmio da 10 cent per l'altra. Anche qui la semplificazione porterà a una discriminazione nella quale una parte dei cittadini sarà obbligata a subire degli aumenti ingiustificati e un'altra avrà un piccolo risparmio che non compenserà tutto il resto.
 
Ma l'ulteriore novità, come annunciato in apertura, è la scomparsa del biglietto andata e ritorno che permetteva un sostanziale risparmio per tutti coloro che in giornata (anche saltuariamente) sceglievano di utilizzare il servizio pubblico. 
In compenso (si fa per dire) verrà introdotto il biglietto unico e la possibilità di acquistare dei carnet di 12 biglietti con i quali complessivamente è previsto un risparmio. 
Il biglietto unico costerà nella tratta da 11 a 20 km 5,30 euro, e si potrà utilizzate quante volte si vorrà durante la giornata.
 
In alternativa il carnet permette di acquistare 12 biglietti alla volta e di risparmiare sensibilmente fino ad arrivare al costo unitario per biglietto di 1,58 euro nella nuova tratta accorpata da 11 a 20 km (costava finora 1,50 in quella da 10 a 15km). 
Impossibile però non sottolineare che anche questi ultimi due strumenti sono convenienti per coloro che abitudinariamente viaggiano e hanno quindi l'interesse ad acquistare tanti biglietti insieme o anche il biglietto unico da utilizzare più volte in giornata, ma non a coloro che, saltuariamente e all'occorrenza, decidono di servirsi del servizio pubblico. Infatti, la domanda che spontaneamente nasce è quale sia la convenienza con questi nuovi strumenti tariffari per una persona anziana che utilizza occasionalmente il pullman per andare a fare una visita in ospedale o per una qualsiasi altra urgenza? O anche, più semplicemente, per chi non ha la possibilità economica di acquistare un carnet di biglietti in una sola volta?
 
La sensazione rafforzata dall'evidenza dei numeri è che questa rimodulazione dell'offerta tariffaria dell'Arst, rischia davvero di rappresentare un ulteriore aggravio economico sulle tasche dei cittadini e di sancire, come nel caso degli abbonamenti per gli studenti, una ingiustificata discriminazione nei confronti delle famiglie meno abbienti con redditi sotto i 25.00 euro annuali che già hanno evidenti difficoltà a poter garantire ai propri figli il diritto e la dignità dello studio.