Rischia di spaccarsi il tavolo tecnico del centrosinistra che sta mettendo a punto gli emendamenti sul disegno di legge della Giunta che istituisce la Asl unica (Asur). L'abbandono del tavolo da parte del Partito dei Sardi e il successivo confronto a Villa Devoto con il governatore Francesco Pigliaru, mentre in contemporanea si svolgeva il confronto tra gli altri partiti in Consiglio regionale, ha provocato la dura reazione di alcuni alleati (Rossomori e Upc), che in questi giorni stanno lavorando per fare sintesi e trovare una condivisione sui punti critici del provvedimento.
Nel frattempo il tavolo, nonostante le fibrillazioni, ha continuato a lavorare. E sono uscite alcune indicazioni. Innanzitutto è stato stabilito un periodo di transizione tra la nascita della Asl unica, a fine luglio, e l'avvio dell'operatività vera e propria l'1 gennaio 2017. Tracciata la strada anche per la sede dell'Areus, l'Azienda per l'emergenza urgenza: che nel caso non venisse "declassata" a Dipartimento sarebbe localizzata a Nuoro. Infine si è ragionato per definire maggiori poteri di controllo sul manager unico, ridando più forza ai territori.
Un lavoro che proseguirà nel pomeriggio di martedì 29 o al più tardi la mattina di mercoledì 30, ma che rischia di essere vanificato dalle polemiche. "Mentre tutte le forze di maggioranza si confrontavano e facevano uno sforzo comune per due giorni consecutivi nel merito della proposta di riforma, una forza otteneva un colloquio di tre ore col presidente – scrivono i due Rossomori Emilio Usula e Paolo Zedda in una nota – Questo modo di operare offende. Se tutti operassero in questo modo nessun dibattito comune risulterebbe utile e forse risulta di fatto inutile per il futuro. Siamo sconcertati dal metodo avvallato dal presidente che, giustificato per l'assenza al tavolo di discussione comune, si intrattiene invece per ore e ore con una singola forza politica, addirittura rientrando in anticipo da Milano".
Sull'Aventino anche l'Upc. "Si corre il rischio di spezzare il tavolo – avverte il capogruppo Pierfranco Zanchetta – Pur ritenendo legittime le singole iniziative dei partiti non ci possono essere più tavoli, uno addirittura con il presidente, perchè si arriva ad uno scollamento. Si rientri all'interno di uno stesso percorso – auspica – per riavviare il confronto".