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"Parlano di Asl unica e invece le aziende sono cinque (comprese le due universitarie, Brotzu e Areus), di razionalizzazione dei costi però vogliono nominare otto direttori generali per le otto aree socio sanitarie, nel frattempo non hanno mai fatto alcun riferimento alla qualità dell'offerta né all'esigenza di garantirla nei territori disagiati. Insomma, è l'ennesimo bluff". Opposizione all'attacco contro la riforma della Sanità voluta dalla Giunta Pigliaru.

 E a muovere le critiche per conto di tutto il centrodestra, parlando di un bluff, è il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, dopo l'approvazione definitiva del ddl, questa mattina, in commissione Sanità. Ma le minoranze sono compatte nel puntare il dito sulla Asl unica. "La riforma – denuncia l'ex governatore Ugo Cappellacci – è solo una foglia di fico per mascherare l'incapacità e i fallimenti di una Giunta che pensa solo al mantenimento e alla spartizione delle poltrone e che finora si è trovata d'accordo solo sulla proroga dei commissari.

Durante il mio governo la spesa sanitaria è aumentata di 185 milioni di euro per l'inserimento della chirurgia robotica, i miei predecessori la aumentarono di oltre 600 milioni e adesso stiamo ritornando al trend di chi ha guidato la Sardegna prima di me". "Si parla tanto di riduzione dei costi e la riforma non è passata nemmeno in commissione Bilancio", sottolinea Alessandra Zedda (Fi).

Secondo Paolo Truzzu (Fdi), "la salute, che è un bene di tutti, da troppo tempo sembra solo un bene della maggioranza". Per il capogruppo dell'Udc, Gianluigi Rubiu, "questa riforma mortificherà i territori non vicini a Cagliari", e "i 30 giorni di proroga dei commissari non saranno sufficienti perché alla maggioranza servirà altro tempo per mettersi d'accordo". Infine, per il capogruppo dei Riformatori, Attilio Dedoni, "non esiste più una maggioranza", mentre per Angelo Carta (Psd'Az) "la riforma non affronta i problemi reali".