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E' polemica a Cagliari per la nuova installazione artistica apparsa sul Bastione Santa Croce e realizzata dall’artista Bruno Meloni.

L'opera, intitolata "Icaro Libertà vol cercando", rappresenta il volo di Icaro ed è stata un contributo per la School-out Fest, la festa d'arte che si è svolta l'11 giugno e ha coinvolto Sa Domu studentato occupato e tutto il quartiere di Castello.

Dopo la condivisione, sui social network, di un’immagine dell’opera con una nota in cui si depreca la presenza di un richiamo molto evidente ai tragici episodi di suicidio che non di rado riempiono le pagine di cronaca nera cagliaritana, è scoppiata la diatriba e sono volate le critiche e le discussioni tra i detrattori e i sostenitori dell’opera.

“Se questa è arte è di cattivo gusto – ha scritto qualcuno – da togliere all'istante. E’ uno schiaffo in faccia a chi ha perso figli, sorelle. Ma che cosa vuole evocare? Tragedie e dolore. Si è fatto solo pubblicità gratuita prevedibile che il tutto avrebbe sollevato parecchie polemiche”.

“Ho perso un amico così – replica  un altro-  e non credo quest'opera possa in qualche modo offendere la sua memoria, anzi io la vedo come un’opera commemorativa in suo onore e in onore di tutte le altre persone che hanno compiuto questo gesto”.

Il Collettivo artistico In-Contr'Arte, promotore della School-out Fest, in una nota stampa ha chiarito che l’opera si ispira ai versi danteschi dedicati al suicidio di Catone l’Uticense, custode dell’accesso al monte del Purgatorio e cercatore di libertà:

«Or ti piaccia gradir la sua venuta: 
libertà va cercando, ch'è sì cara, come sa chi per lei vita rifiuta
» (Purgatorio,  I canto, v.71)

“Questi i versi danteschi – spiegano – a cui si ispira l'artista Bruno Meloni nella realizzazione dell'opera Icaro Libertà vol cercando. Un riferimento al suicidio di Catone l'Uticense, che con grande ammirazione Dante pose non nell'Inferno (come la morale cattolica vorrebbe) ma nel Purgatorio. Poiché Catone nella massima espressione del libero arbitrio preferì togliersi la vita piuttosto che vedersi privato della cosa a lui più cara: la libertà”.

“Quindi – continuano – non un'istigazione al suicidio quanto più un monumento alla memoria, con grande rispetto, verso chi compie l'estremo gesto. Tanto ripudiato dalla religione cattolica in passato. Ma non solo: un Icaro che a volo d'angelo, poiché munito di ali, per sfuggire alle catene della realtà compie un viaggio immaginario. E come afferma l'artista: l'arte serve a far pensare, già il solo chiedersi cos'è l'opera ed il perchè? è la risposta!”.

“Quanti – chiosano nel comunicato – di quelli che inferociti hanno commentato parlando di opera da distruggere a picconateimmediato richiamo alle autorità, e svariati insulti, hanno visto dal vivo l'opera leggiadra? E quanti hanno provato a guardarla dal basso o da altre angolazioni per vedere la perfetta relazione con lo spazio? Mentre la nostra città si riempie di palazzoni e piazzette in cemento, l'unico problema pare una splendida scultura in castello o le scritte di un ragazzo in un insulso e fasullo nuovo Poetto”.