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Favorire le aggregazioni dei produttori per rafforzare il tessuto economico e migliorare la competitività delle filiere agroalimentari: sono alcuni degli obiettivi della delibera che fissa le nuove direttive regionali in materia di Organizzazioni di Produttori (OP) non ortofrutticoli. Il documento è stato approvato oggi dalla Giunta su proposta dell'assessore dell'Agricoltura Elisabetta Falchi.
"In Sardegna le organizzazioni di produttori riconosciute attualmente a livello regionale in tutti i settori, ad eccezione di quello ortofrutticolo e olivicolo, sono in totale 28 – spiega l'assessore – Ma, in virtù dei parametri fissati a marzo dal Ministero delle Politiche agricole e forestali, l'obiettivo è quello di favorire il percorso di aggregazione, che può avere conseguenze favorevoli su molte filiere agroalimentari regionali. Infatti, l'elevata frammentazione del nostro tessuto imprenditoriale verrebbe assimilata nell'aggregazione commerciale di diversi soggetti aziendali che riescono meglio a governare il mercato, tutelare il reddito delle imprese agricole, e al contempo, garantire prodotti rispettosi dell'ambiente e sicuri per il consumatore".
Per altri settori, come il lattiero caseario ovino e quello bovino da latte i parametri sono stati innalzati per spingere le imprese ad aggregarsi. In questo momento, le OP riconosciute nel settore del lattiero caseario sono 11: 1 con un valore della produzione commercializzata dichiarato tra i 2 e i 3 milioni, 8 tra 3 e 11 milioni e solo 1 oltre i 25 milioni.
L'adeguamento delle organizzazioni già riconosciute alle nuove direttive sarà possibile entro febbraio 2017. Per le nuove OP, le attività di accertamento e riconoscimento verranno compiute dall'Agenzia Laore, mentre i controlli successivi sulla permanenza dei requisiti previsti saranno effettuati come in passato dall'Agenzia Argea.