Il primo appuntamento della terza giornata al Salone del libro allo stand Sardegna si apre con la presentazione del volume "La grande diaspora" di Gianni De Candia, Carlo Delfino Editore. Presente a Torino l'autore assieme a Paolo Pulina, presidente del Circolo dei sardi a Pavia. Durante il dibattito è intervenuta l'assessore regionale della Cultura, Claudia Firino, affermando che il 2016 è un anno che ha visto e dedicato molti eventi e iniziative al tema della migrazione/emigrazione.
"La Regione – ha detto Firino – è molto attenta e sensibile al tema della diaspora dei sardi, fenomeno che non ha solo un carattere storico nell'isola ma resta di strettissima attualità: un fenomeno che abbiamo vissuto e continuiamo a vivere". La titolare della Cultura ha ricordato il lavoro che è stato fatto per Sa die de Sa Sardigna il 28 aprile scorso "perché fosse una festa dedicata a tutto il popolo sardo, isolani lontani e quelli di nuova adozione recuperando anche un rapporto con i Circoli sardi all'estero, e grazie alla collaborazione con l'assessorato del Lavoro, la riattivazione della Consulta regionale per l'immigrazione".
Si è chiusa con un buon successo di pubblico la terza giornata di iniziative della Regione, in collaborazione con l'Associazione Editori Sardi (Aes), al Salone del libro di Torino. L'assessore regionale della Cultura, Claudia Firino, ha sottolineato l'importanza di promuovere la cultura e le opere isolane al di là dei confini nazionali: "Per far conoscere nel mercato estero la storia, la cultura, le opere della Sardegna la Regione pubblicherà entro giugno un bando finanziato con i fondi Por, da 800 mila euro, rivolto alle imprese culturali per l'internazionalizzazione dei prodotti editoriali. È una formula innovativa che stimola la qualità e la crescita del settore".
L'assessore è intervenuta anche per ribadire l'importanza del lavoro che la Giunta ha realizzato con l'istituzione dell'anno gramsciano e deleddiano, grazie alla collaborazione attiva delle associazioni e i comuni interessati. "Il programma è stato realizzato – ha detto – grazie all'operatività di tutti i soggetti coinvolti. Parlare oggi di Gramsci, Deledda e altri grandi scrittori e intellettuali sardi ha senso solo se non si ricorre a celebrazioni statiche e vuote di significato, ma si mettono in campo progetti che coinvolgono scuole e studenti, dunque le giovani generazioni, chiamate a conservare l'eredità di importanti pensatori e tramandare le idee, facendole proprie, con uno sguardo rivolto alla Sardegna di domani".