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"Il governo ci ha comunicato che da 10 giorni sono ripresi i contatti con il massimo vertice della Glencore, e rimarcato il fatto di avere una risposta entro 15 giorni relativa alla volontà o meno di rilevare lo stabilimento di Portovesme da parte di quest'ultima". Lo comunica in una nota il segretario generale della Fim-Cisl, Marco Bentivogli, dopo l'incontro a Palazzo Chigi su Alcoa con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti e il viceministro Teresa Bellanova.
"In parallelo – spiega Bentivogli – Sider Alloys ha espresso la volontà di produrre un'offerta di acquisto sullo stabilimento. Su quest'ultima opportunità, Alcoa sta impedendo l'accesso ai dati e la visita dello stabilimento. Il governo ha comunque richiesto a Sider Alloys di esplicitare la propria ipotesi di piano industriale. De Vincenti ha espresso, a nome del Governo, l'indisponibilità dello stesso a gettare la spugna qualsiasi scenario dovesse presentarsi".
"Per la Fim – conclude Bentivogli – ogni mese che passa rende più difficile una soluzione e per questo è necessario passare di rinvio in rinvio, approdando ad una soluzione positiva. Nel Sulcis la situazione è sempre più grave e la copertura degli ammortizzatori sociali è sempre più ridotta.
Senza risposte industriali alla provincia più povera d'Italia la ripresa del Paese rischia di essere poco credibile. Abbiamo chiesto di aggiornare ad una nuova convocazione al termine delle prossime due settimane". 

Uno scatto di reni, un intervento autorevole del Governo per ottenere il riavvio dell'impianto Alcoa di Portovesme. E' ciò che hanno chiesto i segretari territoriali dei metalmeccanici, Rino Barca (Fim Cisl), Roberto Forresu (Fiom Cgil) e Daniela Piras (Uilm), oggi al tavolo di Palazzo Chigi, a Roma, con il sottosegretario Claudio De Vincenti e il viceministro del Mise Teresa Bellanova.
"Il Governo deve trovare una soluzione per evitare la catastrofe sociale del territorio al quale andrebbe incontro qualora non ci fosse la ripartenza dello smelter", ha commentato Forresu alla fine dell'incontro, durato poco più di un'ora e conclusosi con l'impegno del Governo a convocarne un altro entro la fine di maggio per comunicare l'esito della trattativa con Glencore.
"Fare in fretta è fondamentale, esiste il problema serio dei lavoratori dell'indotto rimasti ormai senza l'ammortizzatore sociale", ha spiegato Barca. Ma al tavolo, ha riferito il sindacalista della Cisl, "si è parlato anche di altre possibili soluzioni. In particolare è stata rilanciata l'alternativa di Sider Alloyz, l'altra multinazionale interessata all'acquisizione dello stabilimento, nel caso sfumasse il negoziato con Glencore".
Un'opzione, questa, che non incontra il favore di Daniela Piras della Uil: "Abbiamo detto al Governo che se crede al piano A non può ragionare contemporaneamente sul piano B". Comunque, "De Vincenti e Bellanova ci hanno garantito che il Governo, il premier, sta interloquendo con i più alti vertici di Glencore. E noi aspettiamo".