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"Spopolamento dei piccoli paesi. Fenomeno irreversibile? Quali politiche e quali strumenti per invertire la rotta?", questo il tema della tavola rotonda organizzata dalle associazioni "Nino Carrus" e Borghi Autentici d'Italia, con il patrocinio del comune di Sennariolo, nella struttura di Santa Vittoria. Un argomento che è di attualità nelle zone interne, soprattutto in questo periodo, a causa del perdurare della crisi del lavoro.

"Ict, trasporti, welfare e istruzione sono i quattro pilastri attorno ai quali rafforzare il ruolo delle Unioni dei Comuni. Molte altre funzioni proprie delle Province verranno delegate alle Unioni di Comuni – ha detto l'assessore regionale degli Enti locali, Cristiano Erriu, intervenuto in rappresentanza del presidente Francesco Pigliaru -. Ben vengano proposte da parte dei Comuni che vadano nella direzione della semplificazione. Andiamo oltre i particolarismi che nascondono gli interessi di pochi e guardiamo invece alla Sardegna nel suo complesso. Il presidente Pigliaru in questi giorni sta facendo un grande lavoro nei rapporti con il Governo: l'ultima frontiera è un Patto per lo sviluppo che si aggiunge ai fondi strutturali, al fondo per le politiche di sviluppo e di coesione, al mutuo per le infrastrutture. Sono risorse che consentiranno di innervare le politiche infrastrutturali della Sardegna, seguendo le istanze di ogni singola regione storica. Questo è il momento di tirare fuori proposte di sviluppo mirate, occorre il contributo di tutti. È il momento delle scelte, che si traducano in proposte operative e progetti, ma anche nell'approvazione di norme che guardino al futuro e non al passato".

Parlando della riforma degli enti locali, l'assessore Erriu ha poi sottolineato che "se vogliamo portare i Comuni a diventare veri protagonisti nel governo del territorio, dobbiamo essere consapevoli che quelli di piccole dimensioni non sono adeguati a gestire servizi complessi, come le Centrali territoriali di committenza, o altre funzioni complesse di governo del territorio. Dobbiamo quindi creare subito le condizioni perché i piccoli Comuni vadano verso una forma di gestione associata e coordinata delle proprie funzioni fondamentali".