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Ancora un amministratore locale sardo vittima di un attentato. Nella notte sono state incendiate la Fiat 500 e l'Alfa 147 intestata al sindaco di Bosa, Luigi Mastino, e alla moglie. Annerita e danneggiata anche la facciata dell'abitazione in cui abita il primo cittadino. Il fatto è avvenuto alle 2. "Mi ha svegliato mia moglie – ha spiegato Mastino – era spaventata, sono subito corso fuori e ho visto le auto avvolte dal fuoco ma non si poteva fare nulla".
Una vettura era parcheggiata in via Lamarmora, l'altra in via Lungo Temo e sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e i carabinieri di Bosa, dipendente dalla Compagnia di Macomer. I pompieri hanno domato le fiamme ma le vetture sono andate distrutte. "E' un fatto grave che mi dispiace moltissimo – sottolinea il sindaco – non tanto personalmente, quanto perché questa è una offesa per la città che non merita comportamenti di questo genere. Una umiliazione per questo imbarbarimento".
Mastino non riesce, inoltre, a spiegarsi la ragione del gesto: "Quando si agisce nel rispetto della legge a volte non piace.
Qualcuno non è abituato a un sistema lineare, corretto e trasparente, amministrando si debbono prendere decisioni che non a tutti possono andare bene. Noi non ci arrendiamo e andiamo avanti con più determinazione".
I carabinieri hanno avviato le indagini nel tentativo di individuare responsabili e movente dell'atto intimidatorio. 

Proseguono a ritmo serrato le indagini dei carabinieri della Compagnia di Macomer, guidati dal capitano Giuseppe Pischedda, per ricostruire la dinamica dell'attentato incendiario contro il sindaco di Bosa Luigi Mastino, nel tentativo di risalire agli autori.
Le indagini, però, si annunciano particolarmente difficili.
Nella zona dove sono state bruciate l'Alfa 147 del sindaco e la Fiat 500 della moglie non ci sono telecamere e nelle due auto, cosparse di liquido infiammabile prima dell'incendio, non sono state trovate tracce del materiale usato dai malviventi, avvantaggiati anche dall'orario, le 2 di stanotte, quando tutto il paese dormiva.
All'arrivo dei Vigili del fuoco del distaccamento di Macomer, dopo l'allarme dato dai coniugi, le auto erano già state completamente distrutte. Il sindaco, in carica da un anno e mezzo, non avrebbe dato piste percorribili dagli inquirenti: mai una minaccia o un alterco con nessuno durante la sua azione amministrativa

Attestati di solidarietà al sindaco di Bosa arrivano dal consigliere regionale Augusto Cherchi (Partito dei Sardi) e dal presidente del Consiglio delle autonomie locali, Giuseppe Casti.
"Esprimo a mio nome e a quello del Partito dei Sardi piena solidarietà al sindaco di Bosa Luigi Mastino per il vile gesto intimidatorio che lo ha colpito – sottolinea Cherchi – Episodi di questo genere nei confronti del più alto rappresentante della città ci preoccupano e ci inducono a mantenere alta l'attenzione verso il nostro territorio al fine di prevenire atti insani e criminosi. Auspichiamo che le autorità competenti facciano luce rapidamente su questo ignobile episodio mirato a colpire chi, ogni giorno, dedica il proprio tempo alla gestione della cosa comune".
Condanna l'episodio il presidente del Cal Giuseppe Casti.
"Gesti violenti come quelli che hanno colpito il sindaco di Bosa non possono essere in alcun modo tollerati". 

"Piena solidarietà al sindaco di Bosa e ferma condanna per l'ennesimo atto intimidatorio nei confronti di un amministratore locale". Interviene così il presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau dopo l'ennesimo episodio di intimidazione nei confronti di un primo cittadino dell'isola.
"Quanto accaduto non può essere tollerato – aggiunge il massimo rappresentante dell'Assemblea sarda – a Luigi Mastino rivolgo l'invito ad andare avanti con forza e coraggio, avendo ben presente che l'assemblea sarda è e rimarrà al fianco degli amministratori locali che non saranno lasciati soli. L'auspicio – conclude Ganau – è che vengano al più presto individuati i responsabili, chi commette atti di questo tipo, non può rimanere impunito". 

Il presidente della Regione Sardegna Francesco Pigliaru e la Giunta 'condannano con fermezza' il gesto intimidatorio di questa mattina compiuto nei confronti del sindaco di Bosa, Luigi Mastino, e di sua moglie.
"L'esercizio di forme di violenza contro chi amministra in nome del bene pubblico – commenta Pigliaru – è ancor più odioso e inaccettabile in un momento quanto mai delicato quale l'attuale. In simili frangenti di difficoltà continuiamo fermamente a credere che la forza della democrazia risieda nella coesione sociale, nella solidarietà, nella partecipazione intorno alle istituzioni pubbliche", conclude il governatore sardo la sua vicinanza a Mastino e famiglia. 

"Esprimo solidarietà a nome mio e di tutto il Partito Democratico nei confronti del sindaco di Bosa Luigi Mastino e dei suoi familiari per il vile attentato avvenuto nella notte". Sono le parole del segretario del PD sardo, Renato Soru.
"Intimidire i rappresentanti dello Stato espressi dal voto dei cittadini – prosegue – significa intimidire ciascuno di noi, la nostra democrazia, il principio di rappresentanza e la legalità. Per questo deve essere forte l'indignazione di tutte le forze politiche e sociali che nel condannare questi gesti devono anche impegnarsi nel combatterli ogni giorno".