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Con le audizioni dei rappresentanti di Equitalia e delle forze datoriali si è concluso il primo ciclo di audizioni della commissione Bilancio sulle diverse proposte di legge di istituzione dell'Agenzia sarda delle entrate.
Il direttore regionale Equitalia, Mauro Borri, ha illustrato ai commissari il tipo di organizzazione e le attività svolte in Sardegna dall'ente di riscossione: "Equitalia è presente in 14 punti dell'Isola, per la società lavorano 265 persone distribuite in 10 unità organizzative. Diverse le funzioni: dall'emissione delle cartelle esattoriali alla riscossione del credito, saldato spontaneamente da cittadini e imprese o ottenuto coattivamente. L'ente si occupa da alcuni anni della riscossioni per conto della Regione, Agenzia delle Entrate, Comuni, Inps, Inail e Consorzi di bonifica. Si tratta di un'attività regolata dalla legge che si pone obiettivi prestabiliti a livello nazionale, non ci sono azioni modulate a seconda delle realtà e i territori di riferimento". Quanto ai costi, Borri ha chiarito che Equitalia è una società che si "autofinanzia" attraverso l'aggio riconosciuto dai diversi Enti sulle somme riscosse.
Cautela sull'ipotesi di istituzione dell'Agenzia sarda delle entrate hanno espresso le forze datoriali. Il segretario regionale di Confartigianato, Stefano Mameli, ha invitato la Commissione a valutare la fattibilità economica del progetto e la sua sostenibilità nel tempo. "Quanto costerà l'Agenzia? Si reggerà in piedi da sola? – ha chiesto Mameli – ciò che interessa agli imprenditori non è il soggetto che riscuote le imposte ma un sistema di tassazione più leggero". Dubbi condivisi dal presidente di Confesercenti, Marco Sulis, che ha auspicato un ruolo più forte della Regione nell'accertamento dell'impatto delle imposte dirette e indirette per cittadini e imprese. Per il presidente di Confapi, Gianfrancesco Lecca, ciò che deve essere evitato è un conflitto con lo Stato: "Pensare ad accorpare l'attività di riscossione e di gestione dei tributi è positivo, va fatto però in accordo con il Governo. Per questo occorre aprire subito un confronto per evitare contenziosi". Il presidente di Confindustria, Alberto Scanu, ha chiesto alla Commissione di valutare quali saranno i vantaggi in termini economici della istituzione dell'Ase: "Ciò che più interessa alle imprese è che questo nuovo strumento favorisca il processo di semplificazione amministrativa". Il presidente della commissione, Franco Sabatini (Pd), ha ricordato che i costi previsti per l'istituzione dell'Agenzia ammontano a 2,7 milioni di euro per il 2016.