"Il sindaco Massimo Zedda mi disse due giorni prima della nomina se volessi fare il sovrintendente". Così ha esordito l'ex numero uno del Teatro Lirico di Cagliari, Marcella Crivellenti, convocata come testimone al processo contro il sindaco del capoluogo sardo, Massimo Zedda, accusato di abuso d'ufficio per la nomina della stessa Crivellenti alla guida dell'ente, poi annullata dal Tar perché illegittima.
"Ho avuto una prima esperienza lavorativa al Lirico nel 2008 per due mesi e mezzo – ha spiegato rispondendo alle domande del pm Giangiacomo Pilia – ho fatto il coordinamento della biglietteria. Nella mia esperienza ho lavorato con Albertazzi e sono sempre stata con lui, il suo massimo referente nelle varie attività". E Zedda? "L'ho conosciuto – ha chiarito – in un incontro con Claudio Fava".
Prima della Crivellenti è comparso sul banco dei testimoni il dirigente del ministero della Cultura, Salvatore Nastasi, che è entrato nelle questioni tecniche che hanno preceduto l'arrivo della sovrintendente. "Non c'era bisogno – ha detto – di revocare la delibera con le manifestazioni di interesse per proporre la nuova nomina di Crivellenti". Una scelta che il Tar, però, ha giudicato illegittima.
Davanti ai giudici della prima sezione penale del Tribunale, presieduta da Claudio Gatti, l'accusa ha chiamato in aula anche i revisori dei conti del Lirico Francesca Nocera e Maria Cristina Cabras, l'ex esponente del Consiglio di amministrazione Cristiano Cincotti, il dirigente del Teatro Giovanni Lai e il sovrintendente di Bari Massimo Biscardi.
Alcuni testimoni hanno confermato che furono 44 i soggetti che parteciparono alla manifestazione di interessi, mentre la candidatura della Crivellenti venne avanzata dal sindaco Zedda, presente in aula accanto ai difensori Giuseppe Macciotta e Fabio Pili.