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E' ripresa questa mattina la mobilitazione dei lavoratori Alcoa, in presidio fuori dai cancelli dello stabilimento da più di un anno, a Cagliari per manifestare sotto il palazzo della Prefettura. Per il segretario generale Fim-Cisl, Marco Bentivogli, "non sono ancora arrivate risposte alla loro vertenza, mentre sono arrivate le denunce per la manifestazione a Roma del settembre 2012". Secondo il sindacalista che ha chiesto di essere convocato dal ministero degli Interni "gli operai sono processati ed i teppisti no".
"Nella recente visita a maggio il premier Renzi aveva annunciato – ha sottolineato Bentivogli – l'impegno a sollecitare l'Ue per accelerare il responso della Commissione Ue alla strumentazione predisposta per il contenimento del costo dell'energia che è un'inaccettabile impasse sul processo di cessione dello stabilimento ex-Alcoa di Portovesme a Glencore.
Il premier, insieme al Ministro Del Rio, annunciava il possibile riavvio dopo l'estate. E invece delle buone notizie, da parte del Governo, ai lavoratori sono arrivate le denunce per la manifestazione del 2012 contro la chiusura dello stabilimento.
Manifestazione in cui fu encomiabile la gestione da parte del servizio d'ordine e molto discutibile la condotta di alcuni agenti delle forze dell'ordine. Un fatto gravissimo su cui chiediamo la convocazione da parte del ministro Alfano e del ministero degli Interni. Poche ore più tardi la beffa: il tribunale di Rotterdam ha giudicato non perseguibili i teppisti olandesi 'perché non esistono le immagini video' dei tifosi, che lo scorso 19 febbraio, in occasione della partita dell'Europa League Roma-Feyenoord, devastarono la fontana della Barcaccia in piazza di Spagna a Roma, nonostante queste immagini sono state diffuse in tutto il mondo e ancora disponibili sul web.
Gravissima la responsabilità del Ministero dell'interno che a distanza di poche ore considera criminali i lavoratori e garantisce il salvacondotto ai veri delinquenti, non rendendo disponibili le immagini del 19 febbraio. Da 5 giorni chiediamo al Governo di intervenire e al ministro Alfano di riceverci. Non abbiamo ancora risposta. Scordatevi che accetteremo che si perseguano ingiustamente i lavoratori e ci si agevoli l'impunità dei delinquenti". 

Si è conclusa la manifestazione di protesta dei circa 150 operai Alcoa che questa mattina hanno voluto nuovamente accendere i riflettori sulla vertenza. Una delegazione ha incontrato nella tarda mattinata il viceprefetto Carolina Bellantoni, per chiedere di tenere alta l'attenzione sulla situazione del passaggio fra Alcoa e Glencore.
"Abbiamo voluto manifestare la nostra preoccupazione – ha evidenziato Daniela Piras della Uilm – vogliamo sinceraci che la politica stia facendo tutto il possibile affinché si concretizzi la riapertura dello stabilimento. Ormai è chiaro che la cessione avverrà, adesso ci vuole un impegno politico forte affinché tutti i tasselli vadano al loro posto. Proprio a settembre sono previsti incontri importati per la cessione ed in questo momento nulla deve essere lasciato al caso".

Gli operai hanno anche affrontato la questione relativa agli 11 indagati per gli incidenti a Roma durante la manifestazione del 2012. "Siamo consapevoli che non si può intervenire sulla magistratura – ha sottolineato Daniela Piras – intendiamo però fare fronte comune. Vogliamo sottolineare come le cose non sono andate come descritte, gli operai stavano difendendo solo il loro posto di lavoro". Nei prossimi giorni potrebbero essere organizzate altre manifestazioni.